Roma, 16 mag. (askanews) – Rafforzare gli strumenti Ue di prevenzione delle partenze irregolari verso l’Europa. E’ quanto chiedono i ministri degli Interni dell’Italia e di altri 14 Paesi (Austria, Bulgaria, Cipro, Danimarca, Finlandia, Estonia, Grecia, Lettonia, Lituania, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Repubblica Ceca e Romania) in una lettera inviata alla Commissaria Ue agli Affari Interni Johansson. La richiesta, sottolineano fonti di Palazzo Chigi, “si inserisce nel cambio di passo impresso dal governo italiano al dibattito migratorio a livello Ue”.
Nella lettera, sottolineano le fonti, “si insiste infatti su elementi chiave dell’approccio italiano, a partire dalla necessità di rafforzare il contrasto alle reti di trafficanti di esseri umani così come di investire in partenariati paritari e di lungo periodo con le nazioni di origine e transito, in linea con il forte investimento politico italiano nel favorire le intese di collaborazione tra UE con Tunisia e Egitto. Ampio rilievo è dato alla necessità di soluzioni innovative per disincentivare l’immigrazione irregolare, prendendo in particolare a modello il Protocollo Italia-Albania. A fronte del contrasto delle partenze irregolari, e sempre in linea con l’approccio italiano, si chiede di investire su canali legali legati alle effettive esigenze del mercato del lavoro delle nazioni europee”.