Milano, 14 mag. (askanews) – “Prosek dossier chiuso: questo nome è nostro e nessuno potrà mai utilizzalo in Europa come ‘menzione tradizionale’ per indicare un vino che vuole solamente evocare le nostre bollicine ma non ha nulla di Veneto. Il nuovo Regolamento europeo sulle indicazioni geografiche Ig mette, quindi, la parola fine a una sgradevole vicenda e questo risultato è frutto di una grande lavoro di squadra tra istituzioni, associazioni di categoria e consorzi che in tutte le sedi hanno difeso non solo un brand, ma un vino che esprime la storia e l’identità del Veneto”. Lo ha detto il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, annunciando la pubblicazione del testo del Regolamento dell’Ue nella Gazzetta Ufficiale Europea, che limita definitivamente l’uso ingannevole del nome Prosek sulle etichette croate o di qualsiasi altro Stato membro.
“Ci tengo anche a ricordare che Prosek è un nome che ci appartiene: c’è una riserva del nome con un decreto del 2009 che firmai quand’ero ministro, riconosciuto dall’Europa, e c’è il pronunciamento dell’Unesco che, nel 2019, ha dichiarato Patrimonio dell’Umanità le Colline del Prosecco di Conegliano Valdobbiadene” ha proseguito Zaia, aggiungendo che “c’è pure una motivazione storica: le prime citazioni del nome ‘Prosecco’, con riferimento al vino, risalgono infatti al XIV secolo, ed esiste una cartina geografica storica in cui la città di Prosecco, situata poco a occidente di Trieste, è denominata Proseck, in ragione dell’assoggettamento, in quel periodo storico, dell’area al dominio asburgico”.