Roma, 14 mag. (askanews) – “Le nuove norme del Codice della Strada devono tenere insieme due esigenze molto pressanti: da una parte, aggiornare il Codice in modo che fornisca ai cittadini tutti gli strumenti utili a salvaguardarne la sicurezza; dall’altra, fornire alle istituzioni competenti nella gestione della viabilità un quadro normativo di riferimento aggiornato e più chiaro. Obiettivi che l’Upi condivide pienamente, considerato che le Province gestiscono oltre 100 mila chilometri di viabilità su cui insistono più di 30 mila ponti e viadotti, anche alla luce dei dati di incidentalità stradale forniti dall’Istat, che evidenziano una vera e propria emergenza nazionale. Proprio per questo però chiediamo la massima attenzione alle misure relative ai dispositivi automatici di controllo e ai tutor che, in una condizione di carenza grave del personale di polizia locale, sono lo strumento più efficace per monitorare la circolazione nelle strade più insicure e per ridurre il livello di incidentalità. Occorre chiarezza per consentirne il pieno utilizzo agli enti locali o si sferrerà un colpo gravissimo alla sicurezza stradale”. Lo ha detto il rappresentante dell’Upi Andrea Massari, presidente della Provincia di Parma, intervenendo in audizione alla Commissione Trasporti del Senato, sul disegno di legge di modifica del Codice stradale.
“Come Upi chiediamo che tra i principi e criteri direttivi della delega, sia esplicitamente previsto la conferma delle competenze che gli enti locali esercitano non solo in materia di viabilità ma anche in materia di polizia stradale, altrimenti si rischia di introdurre confusione e poca chiarezza nel quadro normativo”, ha aggiunto poi Massari.