Roma, 14 mag. (askanews) – “La lotta al fenomeno delle carenze passa anche attraverso il riconoscimento delle necessità di rendere economicamente sostenibili molti farmaci essenziali. Siamo al lavoro su questo aspetto”. Così il Presidente dell’AIFA, Robert Nisticò, al termine del primo incontro con il Presidente di EGUALIA (Industrie farmaci equivalenti, biosimilari a valore aggiunto), Stefano Collatina, svoltosi presso la sede dell’Agenzia.
Un confronto che – sottolinea una nota – ha fatto da subito emergere la necessità di concentrare l’attenzione e gli sforzi sul contrasto al fenomeno delle carenze, affinché farmaci essenziali e critici per tutte le terapie croniche, dove i farmaci equivalenti e biosimilari rappresentano una risorsa imprescindibile, continuino ad essere resi disponibili ai pazienti senza interruzioni. Sarà quindi avviato un gruppo di lavoro tecnico che individui strumenti e misure concrete che affrontino il nodo della sostenibilità economico industriale dei farmaci equivalenti e biosimilari. “Sarà necessario affiancare alle vigenti procedure, strumenti idonei a cogliere i fattori determinanti che rendono farmaci di larghissimo utilizzo non disponibili in via continuativa o peggio del tutto carenti, ed agire – ha affermato il Direttore tecnico-scientifico dell’AIFA, Pierluigi Russo – affinché, nel rispetto dei vincoli di spesa complessivi, questi farmaci rimangano economicamente e industrialmente sostenibili per le imprese”.
EGUALIA ha evidenziato i dati relativi all’importante divario nell’utilizzo degli equivalenti tra le regioni italiane, nonché l’elevata spesa di oltre un miliardo di euro sostenuta dai pazienti italiani ogni anno quando non scelgono un farmaco equivalente al prezzo di riferimento, dato significativamente concentrato nel sud del Paese.
Infine nell’ottica della semplificazione è stato condiviso l’impegno, attraverso un gruppo di lavoro, a proseguire il lavoro di semplificazione delle procedure autorizzative e di prezzo e rimborso, riducendo i flussi di lavoro per la neonata Commissione Scientifica ed Economica (CSE) dell’Agenzia proprio su quelle procedure che riguardano equivalenti e biosimilari.