Trieste, 9 mag. (askanews) – La celebrazione odierna è importantissima perché ricorda i militari italiani caduti nella strage di Nassiriya in Iraq durante una missione di pace per le conseguenze di un vile attentato terroristico. Una cerimonia che oggi acquisisce un valore ancora più rilevante per quanto sta accadendo in Ucraina e in Medio Oriente, con il timore di una escalation in entrambi i conflitti, e per il fatto che le donne e gli uomini dell’Esercito stanno operando in Polonia, lungo tutto il fianco Est dell’Europa sotto l’influenza della Nato e in Libano dove sono forti le tensioni con i miliziani di Hezbollah, alleati di Hamas. Questa in sintesi la riflessione formulata dall’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti, oggi a Trieste a margine del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo interno e internazionale e delle stragi di tale matrice, celebrato ogni anno per ricordare la strage di Nassiriya che causò la morte di 28 persone nell’attacco alla base militare della missione “Antica babilonia”. Di questi caduti ben 19 erano connazionali: diciassette militari, un cooperatore internazionale e un regista.
Per l’esponente della Giunta regionale i soldati italiani sono estremamente preparati da un punto di vista professionale e in ogni scenario particolarmente pericoloso hanno sempre dimostrato di sapersi muovere in modo efficace. Roberti ha auspicato infine che i conflitti internazionali, che hanno caratterizzato gli ultimi due anni, possano terminare quanto prima. Oltre alle numerose autorità, alla cerimonia hanno preso parte le associazioni combattentistiche e d’arma con in propri labari.