Roma, 9 mag. (askanews) – “Fino a questo momento si sono avute perdite legate al mancato export per circa 500 milioni di euro in due anni e, se le cose non dovessero migliorare, il rischio sarebbe di subire ulteriori perdite per 60 milioni di euro al mese”. Lo ha detto Davide Calderone, direttore di Assica, l’associazione industriali delle carni e dei salumi aderente a Confindustria, che oggi a Cibus a organizzato un convegno per fare il punto sulla situazione del comparto dal titolo “Salumeria italiana: le sfide per il futuro, tra le incertezze del commercio internazionale e l’aumento dei costi produttivi”.
Calderone è entrato nel dettaglio dei danni della PSA, con numeri alla mano che danno la dimensione del danno, spiegando che queste cifre “avrebbero potuto essere anche più elevate, se non fosse stata messa in campo dal ministero della Salute un’azione costante di informazione e dialogo con i principali Paesi importatori dei prodotti suinicoli; insieme all’attività diplomatica e tecnica del governo si è agito per il contenimento delle misure restrittive di ordine sanitario vigenti in molti Paesi importatori”.