Roma, 2 mag. (askanews) – “In Italia la Leishmaniosi è nota soprattutto per casi negli animali, nei cani in particolare, ma in una piccola regione dell’Etiopia, dalla quale sono appena tornato, il Tigrai, se ne contano più di 100mila fra gli uomini. E’ una forma mutilante che si sta diffondendo in maniera drammatica soprattutto fra i bambini”. Lo spiega ad Askanews, il professor Aldo Morrone, fra i massimi esperti mondiali di patologie tropicali e malattie della povertà,presidente dell’IISMAS (Istituto Internazionale Scienze Mediche Antropologiche e Sociali). La malattia è dovuta ai flebotomi, piccoli insetti simili alle zanzare, volgarmente noti come pappataci. “Nel Paese hanno chiesto aiuto a noi italiani – sottolinea – per questi casi di Leishmaniosi cutanea: una malattia che se non diagnosticata e trattata assume le sembianze della lebbra”. “La regione – ricorda il professore – è stata teatro di una guerra drammatica negli scorsi anni. E questo, insieme ai cambiamenti climatici, ha causato condizioni igieniche, sociali che hanno creato terreno di coltura per insetti particolarmente diffusivi e aggressivi”. E il rischio di diffusione “è molto elevato: una mosca o una zanzara in pochi mesi possono fare anche 300 chilometri. Non esistono confini”.