Roma, 2 mag. (askanews) – “Siamo allarmati per tutta la vicenda amministrativa che ha portato alla revoca della concessione a cinque stabilimenti balneari di Ostia, tra cui il Kursaal e lo Sporting Beach, per decenni simbolo del mare di Roma e fiore all’occhiello del litorale laziale, che in questi anni hanno subito danni ingenti a causa del maltempo, senza ricevere alcun supporto da parte del Campidoglio e della regione Lazio targata Zingaretti”. Lo dichiarano la consigliera capitolina Fdi Francesca Barbato e il deputato Fdi Luciano Ciocchetti.
E’ bene ricordare, secondo gli esponenti laziali di Fdi “che gli oneri a carico dei titolari degli stabilimenti balneari negli ultimi anni non sono stati corrisposti in quanto, a seguito dell’erosione della costa prima e delle forti mareggiate poi, il Municipio X avrebbe dovuto riconoscere una riduzione del canone”. La norma prevede, infatti, ricordano da Fdi “che in presenza di eventi dannosi e di eccezionale gravità, che comportino una minore utilizzazione dei beni oggetto della concessione, una volta che ci sono stati gli accertamenti da parte delle autorità competenti, il canone possa essere ridotto. Questa riduzione non è mai stata riconosciuta nonostante i controlli ci siano stati. Quindi dal 2018, cioè da quando si sono verificate le prime calamità naturali e per gli anni successivi, il Municipio X e poi il comune di Roma avrebbero dovuto riconoscere agli stabilimenti danneggiati una riduzione del canone”.
“C’è un contenzioso aperto davanti al Tar – ricordano da Fdi – e per questo con la stagione balneare ormai alle porte, decidere per la chiusura di alcuni stabilimenti sembra una disposizione eccessiva, che penalizza oltremodo gestori e utenti. Senza poi contare che l’intero litorale laziale paga a caro prezzo la mancata programmazione da parte della precedente amministrazione regionale di misure adeguate a prevenire fenomeni di intensità importanti, nonché la realizzazione di barriere a T che non hanno fatto altro che peggiorare l’effetto delle mareggiate. Quindi alla fine oltre il danno anche la beffa”, concludono.