Roma, 29 apr. (askanews) – Al via la nuova stagione di pesca al tonno rosso, che apre ufficialmente i battenti grazie all’adozione del decreto che disciplinerà la pesca di questa risorsa, il cui prelievo è soggetto a quote di cattura. Così Confcooperative Fedagripesca e AGCI Agrital nel commentare il provvedimento del Masaf che disciplina la pesca del tonno rosso per il 2024. “Prosegue la rotta verso l’innovazione attraverso un provvedimento che cerca di contemperare le varie esigenze in campo”, spiegano Confcooperative Fedagripesca e Agci Agrital.
Da un lato, sottolineano le due associazioni, vengono confermate le autorizzazioni storiche in favore degli operatori attivi nei vari segmenti della circuizione, del palangaro e delle tonnare fisse. Dall’altro si prosegue lungo la strada della promozione delle OP (organizzazioni di produttori) e del segmento della piccola pesca costiera, ivi incluse le cosiddette “feluche” (15 imbarcazioni storiche attive tra Scilla e Cariddi, dotate di una torretta di avvistamento e di una lunga passerella dove staziona il pescatore che utilizza l’arpione per la cattura).
E quest’anno, evidenziano Fedagripesca e AGCI Agrital il segmento della piccola pesca costiera cresce fino a raggiungere il totale di 146 unità rispetto alle 118 dello scorso anno. Queste imbarcazioni potranno catturare ciascuna fino a 2,5 tonnellate di tonno rosso in un anno.
“Interessante poi – afferma la cooperazione – la nascita della cosiddetta ‘filiera del tonno’ in un’ottica di aumentare l’efficienza e la competitività a livello nazionale e internazionale incrementandone al contempo la sostenibilità”. Con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di nuove forme di collaborazione tra gli operatori del settore della pesca del tonno, per la futura campagna 2025 sarà individuato un plafond di 40 tonnellate che rappresenterà una riserva premiale da assegnare, in quota percentuale e fino ad un massimo di 15tonnellate, agli operatori titolari di quota individuale di cattura che dimostrano entro il 31 ottobre 2024 di aver stipulato tra loro un accordo commerciale di filiera che veda il coinvolgimento di tutte le fasi: dal prelievo, produzione, trasformazione, fino alla commercializzazione e distribuzione del prodotto.
Previsto infine che gli accordi commerciali che annovereranno anche l’uso di un marchio condiviso, anche se non registrato, possano beneficiare, oltre che di una specifica premialità, anche di una concessione una tantum di 2 tonnellate di quota aggiuntiva. “Esprimiamo apprezzamento per gli indirizzi forniti al comparto e fin d’ora vogliamo assicurare il vigile e costruttivo contributo che continueremo a fornire al ministero”, concludono Confcooperative Fedagripesca e AGCI Agrital.