Roma, 29 apr. (askanews) – “Gentilissima Presidente Meloni, nel suo discorso, pronunciato ieri alla convention di Fratelli d’Italia, ha catturato la nostra attenzione questo passaggio: ‘In questi mesi gli occupati sono cresciuti di oltre mezzo milione, abbiamo toccato il record di occupazione e di occupazione femminile, i contratti stabili aumentano e la precarietà e la disoccupazione diminuiscono. Non vuol dire che vada tutto bene, ma che le cose vanno meglio di prima’. Se siamo qui a scriverle è perché ha detto una sonora bugia. Non va tutto bene ma soprattutto la precarietà e la disoccupazione non sono diminuiti, almeno segnatamente al nostro contesto”. Inizia così la lettera aperta dei precari Aifa rivolta alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Siamo ancora qui, noi precari AIFA, imperterriti e decisi a lottare per far rispettare i nostri diritti di lavoratori che lo Stato ha sfruttato, ammaliato con promesse di stabilizzazione e poi, alla fine, abbandonati. Sono ormai mesi che i nostri contratti sono scaduti. Sono stati approvati decreti e normative utili per procedere alla risoluzione della nostra incresciosa, squallida e anacronistica situazione. Ma nulla ancora è stato fatto. Abbiamo deciso di utilizzare tre aggettivi forti perché, alla vigilia del 1 maggio, non è più accettabile questo, perenne e costante, tergiversare”, prosegue la nota.
“Ma seppur brevemente, vogliamo spiegarne i motivi. Incresciosa: è da inizio anno che non abbiamo un contratto lavorativo, siamo senza stipendio e soprattutto senza prospettiva futura; ed a breve gli ammortizzatori sociali della disoccupazione scadranno facendoci precipitare in una voragine senza fondo. Squallida: siamo lavoratori ultra specializzati nella complicata filiera autorizzativa del farmaco che, pur con contratto precario svolgono ruoli in tutto e per tutto uguali ai colleghi strutturati, nel corso di una decade, lo Stato non ha mai pensato di stabilizzare dando dignità lavorativa, sociale ed economica. Lasciando, così, in balia il futuro nostro e delle nostre famiglie. Anacronistica: in una stagione dove la stabilizzazione di lavoratori precari, sia in sanità che nelle pubbliche amministrazioni, è avvenuta in maniera trasversale, non siamo stati minimamente interessati da questi provvedimenti, nel totale silenzio e disinteresse di tutte le sigle sindacali”, si continua a leggere nella lettera aperta.
“Alla vigilia del 1 maggio ha la possibilità di invertire questa rotta, dando seguito all’Ordine del Giorno a firma dell’On. Furfaro e sottoscritto dall’On. Ciocchetti. Inserisca nel decreto Primo Maggio la norma per i rinnovi dei nostri contratti e le relative procedure di stabilizzazione. Ci dia quel futuro frutto di un nostro diritto. Buon Primo Maggio Presidente”, concludono i precari Aifa.