Torino, 29 apr. (askanews) – Infrastrutture resilienti che oggi trasportano metano e nel futuro i cosiddetti green gas come il bio metano. Per accelerare il processo di decarbonizzazione occorre fare investimenti che partano dal presupposto di un approccio pragmatico. Solo così, senza bandire pregiudizialmente alcuna tecnologia, gli obiettivi al 2030 e al 2050 potranno essere raggiunti. L’amministratore delegato di Italgas, Paolo Gallo ne ha discusso nella sede del gruppo a Torino con il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin presidente del G7 Energia che si apre oggi a Venaria. Una giornata di confronto dal titolo ‘Bridging tradition and sustainable energy’ con la partecipazione del ministro azero dell’Ecologia e delle risorse naturali, Mukhtar Babayev, presidente della prossima Cop29 di Baku a novembre, appuntamento a cui questo G7 cederà in un certo qual modo la staffetta.
“A livello mondiale sono molte le difficoltà ma sono difficoltà che valgono per tutti. Certamente in un momento in cui ci sono ancora guerre che incidono sulle scelte dei vari paesi è giusta anche avere la preoccupazione ma questo non vuol dire che dobbiamo abbassare la guardia. Noi dobbiamo comunque col massimo della determinazione quelli che sono gli obiettivi. L’Italia lo fa naturalmente con un ragionamento che riguarda la compatibilità rispetto alla nostra condizione paese. Quindi l’obiettivo finale è certo, è quello ma la scala è da fare uno scalino per volta”.
Convergenza sul tema delle infrastrutture da parte sia di Babayev sia del ministro Pichetto Fratin, ha sottolineato l’ad Gallo:
“Costruire delle infrastrutture resilienti che possano oggi trasportare il metano e domani altri tipi di gas. Il ministro ha parlato di idrogeno, di emetan, di gas rinnovabili che per essere trasportati hanno bisogno di infrastrutture resilienti, capaci, upgradate”.
L’amministratore delegato poi non condivide lo scetticismo rispetto al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione che molti paesi in seno al G7, compresa l’Italia si sono sono dati.
“Credo che negli ultimi anni passi in avanti verso questi obiettivi ne siano stati fatti tanti. Il motivo per cui forse avremmo potuto farne di più è perchè fino a qualche anno fa l’approccio era strettamente ideologico e questo secondo me ha limitato la capacità di battere strade alternative per arrivare prima e più velocemnte agli obiettivi. Credo che il cambio di passo importante è che l’abbandono dell’approccio ideologico e l’adozione di pragmatismo basato su quello che si più fare accelererà il raggiungimento degli obiettivi. Non condivido assolutamente le critiche che sono state fatte”, ha concluso Gallo.