Roma, 17 apr. (askanews) – “Abbiamo accolto con stupore il parere negativo del Ministero della Cultura sulla richiesta, avanzata da Roma Capitale, di deroga alle prescrizioni del Piano Territoriale Paesistico della Regione Lazio, per consentire la realizzazione di un impianto di economia circolare per il trattamento dei veicoli fuori uso in località La Barbuta” Lo dichiarano in una nota stampa congiunta l’assessora all’Agricoltura, Ambiente e Ciclo dei Rifiuti, Sabrina Alfonsi, e l’assessore all’Urbanistica di Roma Capitale, Maurizio Veloccia.
“Una proposta che ha avuto fin dall’inizio una complessa fase istruttoria – continuano gli assessori – avviata con una ricerca di aree idonee su tutto il territorio di Roma Capitale che ha portato all’individuazione, come unica soluzione percorribile, dell’area di proprietà comunale che ha ospitato negli ultimi 25 anni prima un campo nomadi e poi un villaggio della solidarietà. Un’area, lo ricordiamo, che è già stata pesantemente trasformata rispetto al suo assetto originario con strade, marciapiedi, asfalto e compromessa con i rifiuti, i container e le macerie che oggi sono visibili a chiunque”.
La realizzazione in quel luogo di un impianto consentirebbe, spiegano gli assessori, “la gestione avanzata di una particolare tipologia di rifiuto, considerato speciale ai sensi del D.L. n.152/2006 sulla quale per altro Roma è indietro rispetto agli obiettivi fissati dalla normativa nazionale e comunitaria. Inoltre, utilizzare per un impianto un’area già compromessa renderebbe più semplice l’attività di bonifica dei luoghi, restituendo agli stessi una funzione di pubblica utilità a servizio della città. L’attuazione di questo progetto avrebbe favorito indirettamente anche il recupero di altre aree di pregio della città, come il Parco di Centocelle, eliminando gli impianti degli autodemolitori per realizzare anche a Roma, come accade in tutte le altre grandi città italiane, una struttura industriale innovativa, totalmente sicura e senza inquinamento”.
Sulla base di queste considerazioni, annunciano gli assessori capitolini, “stiamo predisponendo una nota da inviare alla Soprintendente dottoressa Porro, con la quale puntiamo a riaprire l’interlocuzione e ottenere la revisione del parere, che non può non destare sorpresa quando definisce questa area di eccezionale interesse paesaggistico, senza valutarne a pieno l’attuale stato di compromissione e trasformazione. Se così non dovesse essere – concludono – ci aspettiamo che il ministero sia pronto a intervenire direttamente o a mettere a disposizione dell’Amministrazione di Roma Capitale le ingenti risorse necessarie ad effettuare le bonifiche e i ripristini ambientali necessari per risollevare una delle aree maggiormente degradate di tutto il territorio di Roma”.