Venezia, 15 apr. (askanews) – L’esposizione che apre al pubblico mercoledì fino al 15 settembre, stabilisce anche un dialogo tra pittura e scultura con i disegni di de Kooning degli anni sessanta e settanta. Le opere più significative includono quattro disegni a inchiostro che de Kooning eseguì a Spoleto nel 1969, presentati insieme a una selezione complementare di lavori intimi e gestuali, concettualmente legati alle sculture, in cui l’artista frammenta la figura, lasciando spesso spazi vuoti contrapposti a linee vigorose.
L’allestimento progettato da Una/Unless diretto dall’architetto Giulia Foscari, si conclude con una selezione degli ultimi dipinti di de Kooning realizzati negli anni ottanta, in cui il linguaggio della forma tridimensionale viene trasfigurato in una nuova poesia astratta. In questi lavori i riferimenti figurativi sono più vaghi e caratterizzati da tonalità con dominanti bianche, bilanciate da bande e aree dai colori brillanti. Sono tra le opere più sublimi di de Kooning, in cui riecheggiano accenni alla composizione barocca.
Gary Garrels e Mario Codognato, curatori, hanno spiegato che: “per creare il suo lessico personale Willem de Kooning attingeva alla cacofonia dell’eccitazione visiva, alla luce e al movimento della vita quotidiana. L’impatto di ogni esperienza visuale poteva tradurre o generare un’idea per realizzare un nuovo disegno o un nuovo dipinto. Osservando come New York ed East Hampton, le sue città, hanno influenzato le sue opere, si può concludere che lo stesso si sia verificato a Roma, generando una Gestalt di ‘scorci’. Durante i periodi formativi nella capitale – hanno aggiunto – de Kooning trasse da tutto ciò che lo circondava un nuovo modo di guardare e di dare vita al suo medium, grazie all’osservazione diretta dei dipinti e delle sculture classiche ma anche al lavoro dei suoi nuovi amici artisti italiani”.
La mostra è stata organizzata in collaborazione con The Willem de Kooning Foundation, una fondazione privata che gestisce il patrimonio dell’artista e promuove lo studio e la valorizzazione della sua vita e della sua opera attraverso ricerche, mostre e programmi educativi. Amy Schichtel, Direttrice Esecutiva della Fondazione Willem de Kooning, ha evidenziato il ruolo della Fondazione “lieta di aver collaborato con le Gallerie dell’Accademia nell’organizzazione di questa importante mostra che ci permette di condividere l’eccezionale visione di Willem de Kooning e dei curatori con una comunità internazionale ampia e diversificata. Il progetto espositivo offre la straordinaria opportunità di presentare nuove ricerche e approfondimenti per arricchire l’esperienza delle migliaia di visitatori, nazionali e internazionali, dell’Accademia. De Kooning è uno dei grandi innovatori americani; riteniamo che la sua storia di sperimentatore continui a essere di vitale ispirazione per molti artisti contemporanei, oltre che per gli studenti e i giovani in generale”. La mostra è accompagnata da un catalogo pubblicato da Marsilio Arte.