Pavia, 15 apr. (askanews) – “Sogin nasce per dismettere gli impianti nucleari ma, a differenza degli altri impianti, quelli nucleari non si spengono subito: noi abbiamo tutte le competenze per la manutenzione in stato di efficienza delle centrali. Al nostro interno sono presenti moltissime delle competenze che servono per ripartire. Noi non fabbrichiamo reattori ma, con una alleanza con una azienda estera che fabbrica reattori, noi saremmo pronti o quasi pronti, per far ripartire le centrali già con le nostre maestranze così come sono oggi. Serve un contesto normativo che consenta di far ripartire. I problemi tecnologici sono tutti risolvibili, noi adesso siamo in un contesto in cui nasce un nuovo nucleare. Occorre una piattaforma nucleare seria a lungo termine, ci vuole stabilità e determinazione per le opere infrastrutturali che sono di interesse nazionale. Si tratta di un intervento su cui lo Stato si deve spendere direttamente. In Sogin abbiamo tutte le competenze per la manutenzione in stato di efficienza delle centrali nucleari e al nostro interno sono presenti moltissime delle competenze che servono per ripartire”.
Lo ha sottolineato l’Ad di Sogin, Gianluca Artizzu a Pavia per ‘Il nucleare italiano nella sfida al cambiamento climatico’, convegno promosso da iWeek, joint venture di V&A – Vento & Associati e Dune Tech Companies.
“Noi non fabbrichiamo reattori, ma con una alleanza con una azienda estera che fabbrica reattori saremmo pronti, o quasi pronti, per far ripartire le centrali già con le nostre maestranze così come sono oggi – ha aggiunto il manager – per far ripartire la produzione nucleare in Italia, dopo lo stop referendario degli anni Ottanta, “serve un contesto normativo che lo consenta. I problemi tecnologici – ha detto – sono tutti risolvibili, noi adesso siamo in un contesto in cui nasce un nuovo nucleare. Occorre una piattaforma nucleare seria a lungo termine, ci vuole stabilità e determinazione per le opere infrastrutturali che sono di interesse nazionale. Si tratta di un intervento su cui lo Stato si deve spendere direttamente”.