Roma, 15 apr. (askanews) – E’ il cibo la prima ricchezza dell’Italia con un valore della filiera agroalimentare allargata che ha superato i 600 miliardi di euro e rappresenta il simbolo più noto del Paese all’estero. Lo riporta una analisi Coldiretti su dati del centro studi Divulga diffusa al Vinitaly in occasione della prima Giornata nazionale del Made in Italy istituita il 15 aprile. I dati sono stati resi noti nello stand di Casa Coldiretti, dove il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha preso parte alla Consulta nazionale del vino.
Proprio il vino rappresenta, infatti, la voce più importante dell’export agroalimentare Made in Italy, per un valore di 7,8 miliardi nel 2023.
Presentato oggi in anteprima anche il video ufficiale della campagna nazionale di promozione dell’agricoltura e del cibo promossa da Coldiretti, Filiera Italia e Fondazione Campagna Amica che coinvolge tutte le regioni italiane. L’obiettivo è la valorizzazione del Made in Italy agroalimentare e dell’educazione alimentare secondo i canoni della dieta mediterranea, della stagionalità e del prodotto a km0.
Il Made in Italy dal campo alla tavola vede complessivamente impegnati 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Un record trainato da un’agricoltura che è la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 529 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali e con Campagna Amica la più ampia rete dei mercati di vendita diretta degli agricoltori.
Primati che vanno però, sottolinea Coldiretti, difesi dal fenomeno del “fake in Italy”, il cibo straniero spacciato per italiano sfruttando il concetto di ultima trasformazione sostanziale per gli alimenti, quello che tecnicamente si chiama codice doganale. Su questo fronte è partita dal Brennero una mobilitazione di Coldiretti con obiettivo la raccolta di un milione di firme per una proposta di legge europea di iniziativa popolare sulla trasparenza di quanto portiamo in tavola.