Roma, 11 apr. (askanews) – Una Commissione economica mista Italia-Cina dal significato particolare, dopo la decisione italiana di non rinnovare l’intesa sulla Nuova Via della Seta (Belt and Road) e in un momento di particolare tensione internazionale sia sul fronte europeo che su quello asiatico, quella che si tiene oggi a Venezia e Verona.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, alla ricerca di una “fase nuova” nei rapporti con Pechino dopo la disdetta dell’accordo Belt and Road, ha ricevuto a Venezia la delegazione cinese guidata dal ministro del Commercio Wang Wentao, con il quale ha preso parte a un evento commemorativo sulla figura del grande viaggiatore veneziano Marco Polo all’Università Ca’ Foscari.
Poi i due ministri si sono spostati a Verona, dove sono stati accolti dal sindaco Damiano Tommasi presso lo storico Palazzo della Prefettura. Lì la commissione si è riunita in una grande sala. Gli esiti dell’incontro saranno poi illustrati dal vicepremier italiano, che terrà una conferenza stampa.
“Il 40% del Pil italiano è frutto dell’export e per questo siamo fortemente impegnati perché possano continuare le nostre navi a navigare verso la Cina attraverso Suez e Mar Rosso e insieme possiamo lavorare per la pace. La Cina è una potenza mondiale e la sua parola può essere fortemente influente per portare alla distensione che tutti noi vogliamo, il dialogo è fondamentale e incontri di oggi dimostrazione quando si vuole si può dialogare e costruire insieme”, ha segnalato Tajani, evidenziando l’importanza delle relazioni con Pechino.
Domattina Tajani e Wang apriranno presso Veronafiere i lavori del Forum di dialogo imprenditoriale Italia-Cina. “Vogliamo inaugurare una fase nuova dei rapporti tra Italia e Cina e investire sul partenariato bilaterale, nell’anno in cui celebriamo il 20mo anniversario del Partenariato Strategico Globale istituito tra i due Paesi nel 2004 e i 700 anni dalla scomparsa di Marco Polo”, ha dichiarato Tajani in precedenza, sottolineando la “forte vocazione industriale” del Veneto, che è inoltre un territorio il quale “rappresenta al tempo stesso la solidità dei rapporti storici e culturali tra Italia e Cina”
La Commissione economica mista Italia-Cina (CEM) è il principale strumento di cooperazione con la Cina in materia economica e commerciale ed è inclusa tra i meccanismi di dialogo del Partenariato strategico globale istituito nel 2004. Dopo la visita a Pechino del ministro Tajani nel settembre scorso, la CEM è il primo importante appuntamento ad alto livello politico con la Cina del 2024, dopo la disdetta Belt and Road.
Il Forum di Dialogo Imprenditoriale, che si affianca alla CEM, punta dal canto suo a favorire il confronto e la cooperazione in settori prioritari per la collaborazione economico-commerciale come agroindustria, e-commerce, investimenti, farmaceutico e biomedicale.
Oltre ai due ministri, vi prenderanno parte rappresentanti di ICE, Confindustria e delle relative controparti cinesi (membri della Segreteria tecnica del Business Forum), oltre che esponenti del polo per l’internazionalizzazione (SACE, SIMEST, CDP) e di una qualificata selezione di aziende italiane e cinesi.