Napoli, 8 apr. (askanews) – Un ‘basso’ allestito come base logistica per vendere euro falsi, organizzato come un negozio con orari di apertura e chiusura. I flussi di denaro, sui quali grava l’ombra del clan camorristico Mazzarella, erano diretti anche verso in Spagna, Francia e Grecia: 63 le persone arrestate (48 in carcere, 14 ai domiciliari e un divieto di dimora a Napoli) nel corso di un’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli. L’ammontare complessivo del business illecito è stato valutato in 6 milioni di euro. A eseguire la misura cautelare i carabinieri del Comando Antifalsificazione monetaria, supportati dai colleghi dei Comandi provinciali di Napoli, Milano, Salerno e Agrigento, del 10° Reggimento Campania, del 7° Nucleo Elicotteri di Pontecagnano (Salerno) e, per l’estensione internazionale, da Europol.
Gli indagati, destinatari del provvedimento cautelare emesso dal gip del tribunale partenopeo, sono gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla vendita di valuta in euro contraffatta anche all’estero, di concerto con chi l’ha prodotta, aggravata dall’aver agevolato l’attività del clan camorristico Mazzarella, egemone nell’area urbana partenopea del Mercato Pendino; di concorso nella vendita della citata valuta contraffatta e, in due episodi, di tentata estorsione. Contestualmente, in Francia, personale del locale Office Central pour la Repression du Faux Monnayage ha eseguito un mandato di arresto europeo nei confronti di un italiano destinatario della misura restrittiva che si trovava in territorio francese.
Il provvedimento cautelare segue una precedente indagine, sempre condotta dall’unità specializzata dell’Arma, per il cui procedimento, definito con richiesta di giudizio immediato il 7 novembre 2023, il gup ha già emesso le prime sentenze di condanna a carico di buona parte degli imputati. (segue)