Milano, 5 apr. (askanews) – Con le loro chitarre distorte danno voce alle difficoltà di un’intera generazione, si sono fatti conoscere al grande pubblico a Sanremo e ora i La Sad escono con il loro nuovo album Odio La Sad, un titolo duro e provocatorio che Theo, Plant e Fiks spiegano così.
“Odio La Sad perchè quando ci hanno annunciato a Sanremo abbiamo ricevuto moltissime critiche, da tutte le persone che odiano il diverso e pensavano che noi non avessimo i canoni che l'”Italiano” vuole per Sanremo, invece noi siamo andati al Festival proprio per sdoganare questa cosa mandando un messaggio molto forte e facendo ricredere alcune persone. L’odio l’abbiamo fatto diventare la nostra forza per sbattere in faccia la nostra positività, il nostro messaggio, la forza di rivalsa”.
La Sad torna a raccontare l’odio per parlare di amore e riporta l’attenzione sul tema della salute mentale, senza usare mezzi termini, per questo hanno un rapporto strettissimo con i fan che si sentono descritti e compresi dalla loro musica.
“Il fatto di essere così crudi nei testi è sempre stato il nostro punto di forza, perché più è semplice il messaggio è più arriva. Noi abbiamo sempre raccontato il nostro vissuto, parlando di amori tristi e insoddisfazioni, insomma delle nostre vite, e tante persone si rispecchiano in noi perché il mondo è una m… E il fatto di trasformare tutto questo in una cosa positiva è perché salva anche noi. È una sorta di terapia trasformare il dolore e l’odio in qualcosa di positivo e che ci sta salvando da tutto questo”.
Nell’album ci sono le collaborazioni con Pinguini Tattici Nucleari, Rose Villain, Articolo 31, Bnkr44, Naska e Donatella Rettore, stili diversi perchè la musica per loro non ha barriere.
“Noi vogliamo sfatare questa cosa che se fai punk, devi fare punk tutta la vita, a noi piace portare la nostra essenza e il nostro messaggio più che un genere, non ci siamo etichettati e vogliamo lavorare con tutti quelli che crediamo artisti validi”.
Ad aprile saranno impegnati nell’instore tour e poi d’estate hanno un calendario fittissimo di live perche vogliono farsi ascoltare da un pubblico sempre più trasversale.
“Noi vogliamo la collettività, vogliamo conquistare tutto il mondo e aprire le menti a tutte le persone. Vogliamo le nonne Sad a pogare, dai passeggini alle nonne Sad, tutti vogliamo”.