Milano, 3 apr. (askanews) – Il fatturato 2023 per La Doria, azienda che produce derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, ha raggiunto gli 1,228 miliardi di euro, in aumento del 20,6%, rispetto agli 1,018 miliardi di euro dell’esercizio precedente. “Questo traguardo – spiega in una nota la società controllata da Amalfi Invest, società detenuta per il 65% da Investindustrial di Andrea Bonomi, e per il restante 35% dalla famiglia Ferraioli – è frutto non solo dell’aumento dei listini, ma anche di un incremento dei volumi venduti e degli investimenti realizzati negli ultimi cinque anni: circa 142 milioni di euro in totale tra 2019 e 2023, tra cui spiccano i circa 60 milioni per l’aumento della capacità produttiva e per la logistica, gli oltre 20 milioni in interventi relativi alla sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico e i circa 10 milioni per la digital transformation”. Per il 2024 La Doria ha previsto ulteriori investimenti per oltre 30 milioni nei medesimi ambiti.
“La crescita de La Doria è effetto sia della flessibilità del nostro gruppo nel fronteggiare le sfide e cogliere le opportunità, sia della nostra capacità di adattamento alle mutevoli condizioni del mercato – ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli – Abbiamo mantenuto il focus sullo sviluppo commerciale e sull’espansione dei nostri mercati principali e in parallelo abbiamo continuato a concentrarci sull’ottimizzazione degli approvvigionamenti e dei processi produttivi grazie a nuovi importanti investimenti. In questo modo siamo riusciti a migliorare l’efficienza complessiva e a mantenere una posizione solida e competitiva sul mercato”.
Per quanto riguarda la composizione del fatturato per tipologia di prodotto, la Linea rossa ha raggiunto un incremento complessivo del 34%, in forte miglioramento anche la Linea legumi, vegetali e pasta in scatola (+27,5%), mentre la Linea sughi ha fatto registrare un +26,2%. Infine, la Linea frutta mostra un +0,9%, mentre le linee “trading” – che comprendono i prodotti che la controllata Ldh (La Doria) importa da terzi e commercializza sul mercato inglese (come la pasta secca, il tonno, il salmone, il mais in scatola e altri) – segnano un aumento del 10,6%.
In merito alla suddivisione del fatturato per marchi, nell’esercizio 2023 il peso delle private labels ha raggiunto il 95,6%, mentre il restante 4,4% è stato generato con i marchi aziendali e con il copacking industriale, un dato che conferma come i marchi del distributore rappresentino un elemento centrale dell’attività del gruppo.
La ripartizione dei ricavi per area geografica mostra un’incidenza del mercato italiano pari al 15,5%, mentre l’export registra un’incidenza dell’84,5%. Il gruppo esporta in 60 Paesi del mondo: il principale mercato estero resta la Gran Bretagna, seguono la Germania, i Paesi Scandinavi, l’Australia e la Nuova Zelanda e i Paesi dell’Est Europa. Le vendite sul mercato estero sono aumentate del 22,6% anche grazie alla soddisfacente crescita dei volumi, mentre il mercato domestico, secondo per dimensione dopo il Regno Unito, ha registrato un fatturato in crescita dell’11%.
“Per quanto riguarda i prossimi passi, le leve della nostra strategia di crescita rimarranno l’aumento della domanda di prodotti alimentari made in Italy all’estero e il costante sviluppo delle private label – ha concluso il Ceo del gruppo La Doria Antonio Ferraioli – Guardiamo con fiducia al futuro, consapevoli delle sfide ma convinti di poterle affrontare con successo, anche grazie ai rapporti consolidati con i nostri clienti, e consapevoli di poter generare valore sostenibile per tutti gli stakeholder”.