Roma, 2 apr. (askanews) – Aumentano le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail e crescono anche quelle con esito mortale. Nel primo bimestre sono state 92.711 (+7,2% rispetto al febbraio 2023), 119 delle quali con esito mortale (+19%). In aumento le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 14.099 (+35,6%).
In particolare, rileva l’Istituto, le denunce di infortunio presentate all’Inail nei primi due mesi del 2024 sono state 92.711, in aumento del 7,2% rispetto alle 86.483 del primo bimestre 2023 e del 12,2% rispetto a gennaio-febbraio 2021 e in diminuzione del 7,4% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e del 4,0% sul 2020 e 24,0% sul 2022.
Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto nel primo bimestre 2024 sono state 119, 19 in più rispetto alle 100 registrate nel primo bimestre 2023, cinque in più rispetto al 2022, 15 in più sul 2021, 11 in più sul 2020 e due in meno sul 2019.
I numeri diffusi dall’Inail riguardano tutte le denunce e le comunicazioni obbligatorie effettuate dai datori di lavoro e loro intermediari, comprese quelle trasmesse ai soli fini statistici e informativi. Il totale tiene perciò conto delle assenze dal lavoro anche di un solo giorno (escluso quello dell’evento), mentre possono essere considerati “infortuni sul lavoro” solo quelli riconosciuti tali al termine dell’iter amministrativo e sanitario per ogni singola denuncia. Indicativamente, la metà delle denunce di evento mortale viene poi accertata come infortunio sul lavoro. Ecco perché gli open data mensili sono definiti “provvisori” e il loro confronto “richiede cautele”. E’ quanto precisano fonti del ministero del Lavoro dopo la diffusione del comunicato da parte dell’Inail riguardo le denunce di infortunio sul lavoro.
La reale portata del fenomeno infortunistico – fanno notare le fonti – risulterà chiaramente definita solo nel momento in cui i dati del 2024 verranno consolidati. Entrando nel dettaglio, l’andamento del 2024 sul 2023 risente del brusco calo di denunce all’inizio dello scorso anno (-29,1%) dovuto soprattutto al notevole minor peso dei contagi da Covid-19 rispetto allo stesso periodo del 2022. Si fa poi notare, per una lettura ragionata e trasversale del fenomeno, l’incidenza della crescita dell’occupazione (+362mila occupati a gennaio 2024 in confronto allo stesso mese del 2023, fonte Istat). Rispetto al 2019, anno che precede la pandemia e che quindi non risente dell’effetto “distorsivo” dei picchi di denunce correlate al Covid-19, i dati relativi al primo bimestre 2024 sono comunque in calo del 7,4 per cento. Si sottolinea, infine, che la crescita del 28,5% delle denunce di infortunio per le persone sotto i 14 anni è dovuta all’incremento infortunistico degli studenti. Un risultato atteso, diretta conseguenza delle disposizioni del “Decreto Lavoro” che ha esteso la copertura assicurativa Inail a tutto il personale scolastico – docente e non – e agli studenti degli istituti di istruzione di ogni ordine e grado per gli infortuni occorsi durante tutte le attività formative. L’Inail stima che questa estensione incida per circa 1/3 sulla percentuale di crescita delle denunce nel primo bimestre 2024 sullo stesso periodo 2023.