Roma, 2 apr. (askanews) – “Corpo a corpo” tra cittadini dei comitati che si oppongono alla costruzione di un nuovo impianto di biodigestione a Casal Selce e la partecipata capitolina Ama, incaricata di facilitarne la progettazione. A seguito della pubblicazione della gara Invitalia, questa mattina, come riporta una nota della artecipata capitolina “era in programma a Casal Selce uno dei sopralluoghi con una delle ditte che stanno partecipando alla gara Invitalia per la realizzazione del nuovo Biodigestore di Casal Selce”. “L’accesso all’area dei tecnici per effettuare il sopralluogo necessario per i successivi sondaggi preliminari è stato inizialmente impedito dai rappresentanti dei comitati territoriali – continua la cronaca di Ama – e solamente l’intervento degli agenti delle Forze dell’ordine presenti sul posto ha consentito l’accesso”. Questa nota è stata accolta “con sgomento” dai rappresentanti di FdI del Municipio XIII, Marco Giovagnorio ed Eleonora Nalli, che in una propria comunicazione spiegano di “aver appurato, insieme ai comitati presenti, che gli operatori Ama, nel voler accedere al terreno, non solo non esibivano nessun documento autorizzativo, ma non avevano neanche informato il contadino che coltiva, da anni, quel fondo”. “Questo atteggiamento arrogante – continuano i consiglieri – da parte di chi sta gestendo l’iter del biodigestore, non fa che inasprire gli animi di chi vive un territorio martoriato dall’incubo dei rifiuti. Bene hanno fatto i cittadini a manifestare pacificamente il loro dissenso”. “Ci auguriamo – concludono da Fdi – che l’amministrazione del Municipio XIII, in merito a questa vicenda, si schieri, per una volta, a favore dei cittadini di Casal Selce”.