Roma, 27 mar. (askanews) – L’agricoltura della Valdichiana, senese ed aretina, ha bisogno di acqua per essere più competitiva. Un messaggio chiaro che richiama la necessità di avere acqua dalla diga del Montedoglio, inaugurata nel 1992: un paradosso: l’acqua c’è ma non arriva alle coltivazioni della Valdichiana. E’ quanto è emerso dal convegno organizzato da Cia Toscana a Sinalunga (Siena), dal titolo “Acqua: una risorsa essenziale per il futuro” moderato dal direttore regionale Cia, Giordano Pascucci. Si tratta del quarto convegno Cia dedicato al tema “acqua e risorsa idrica” nell’ultima settimana, dopo quelli di Firenze, Venturina (Li), Volterra (Pi).
Le produzioni ortofrutticole di qualità della Valdichiana, necessitano di acqua per essere irrigate, mentre in passato questa area divisa fra le province di Siena e Arezzo non sembrava avesse questi problemi. Anche la diga del Calcione può dare un contributo irriguo alla Valdichiana, ma è proprio il Montedoglio che potrebbe risolvere i problemi. E come ricorda la Cia Toscana, l’agricoltura regionale è irrigata soltanto per il 9 per cento.
“Quella della disponibilità di risorsa idrica resta la maggiore emergenza della nostra agricoltura – ha sottolineato Valentino Berni, presidente Cia Toscana – Fin quando l’agricoltore non avrà acqua a disposizione, non potrà fare investimenti importanti e l’agricoltura toscana non potrà essere davvero competitiva. Le coltivazioni di questa area non possono essere compromesse dalle lungaggini amministrative e burocratiche che stanno allungando in modo incomprensibile il completamento del comprensorio irriguo del Montedoglio ed in particolare delle reti di distribuzione e adduzione dell’acqua”.