Milano, 26 mar. (askanews) – La politica comunitaria europea ha bisogno di uno snellimento della burocrazia, gradualità nella transizione ecologica, maggior sviluppo industriale, rivedere la Pac senza aggiungere fardelli e vincoli alle aziende agricole. Sono le osservazioni di Christian Garavaglia, capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale della Lombardia, intervenuto al Pirellone nel dibattito sulla proposta di risoluzione concernente il “programma di lavoro della commissione europea – anno 2024 e le politiche dell’Unione di maggiore interesse per il tessuto socioeconomico lombardo”.
“Con forza ribadiamo che va attuata una politica agricola Ue volta a rendere procedure sempre più snelle e semplificate al fine di garantire maggiore flessibilità al comparto agricolo – ha evidenziato il capogruppo di Fdi -. Vanno aiutate le nostre imprese nel raggiungimento degli obiettivi climatici, attraverso un principio di gradualità e che tenga conto dell’impatto economico. Occorre evitare a ogni costo la desertificazione ed è essenziale contrastare ogni forma di rating uniforme dei prodotti alimentari e la produzione e commercializzazione di cibi sintetici e valorizzare le filiere e i prodotti di qualità”.
Fratelli d’Italia ha posto al centro la valorizzazione all’interno delle politiche europee dei Cluster/Filiere, aggregazioni strutturate di imprese, università, centri di ricerca e altri soggetti pubblici o privati così come l’Health Technology Assesment, ossia quel rapporto multidisciplinare che riassume le informazioni sulle questioni mediche, economiche, sociali ed etiche legate all’uso di una tecnologia sanitaria.
Inoltre ritiene urgente la revisione del Patto di stabilità e della governance economica europea: vanno garantite politiche di crescita e piena occupazione nonché regole per la competitività, che sostengano il ‘sistema Europa’ risolvendo, pertanto, problemi di rivalità tra gli Stati Ue (es. sistema fiscale, costo lavoro ecc.). “Come ha rilevato il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, grazie a un serio e costruttivo approccio al negoziato, l’Italia è già riuscita, non solo nel proprio interesse ma in quello dell’intera Unione, a prevedere meccanismi graduali di riduzione del debito e di rientro dagli elevati livelli di deficit del periodo Covid” ha continuato.
Sono considerati obiettivi che devono vedere al centro dell’azione politica dell’Ue il maggiore coinvolgimento delle Regioni nel processo decisionale comunitario: il Pnrr, una strategia per la montagna, agricoltura e immigrazione.