Sciopero del 25 marzo, Assosharing si unisce alle proteste – askanews.it

Sciopero del 25 marzo, Assosharing si unisce alle proteste

“Contrari all’attuale Ddl sicurezza stradale, sharing in Italia a rischio”
Mar 26, 2024
Roma, 26 mar. – In risposta alle criticità del DDL Sicurezza Stradale e alle minacce per il settore della mobilità condivisa, Assosharing, la prima associazione di rappresentanza degli operatori della sharing mobility  in Italia, protesta oggi contro la proposta di introdurre l’obbligo di casco per i monopattini in sharing, una proposta formulata senza tener conto delle difficoltà economiche e strutturali degli operatori del settore. Un provvedimento che, per come è stato strutturato, potrebbe causare la perdita di migliaia di posti di lavoro.

Una delegazione di Assosharing, affiancata da centinaia di monopattini elettrici, si è riunita davanti al Ministero dei Trasporti per sollevare nuovamente le preoccupazioni degli operatori nei confronti del DDL Sicurezza Stradale e per richiedere un dialogo costruttivo con le istituzioni governative. La protesta dell’associazione si aggiunge a quelle di tassisti e autisti NCC in corso oggi a Roma, segnale di come serva una profonda riflessione sul sistema della mobilità in tutte le sue declinazioni.

Dopo aver già presentato una nota alla Presidenza e ai capigruppo della Commissione Trasporti della Camera dei Deputati nel mese di gennaio, quindi, l’associazione di categoria torna a far sentire la propria voce per evitare un tracollo nel settore dello sharing in Italia, in particolare per ciò che riguarda il comparto dei monopattini elettrici.

Andrea Giaretta, Vicepresidente di Assosharing e responsabile della sezione monopattini, spiega: “Da sempre Assosharing è a favore degli investimenti sulla sicurezza, tanto che negli ultimi anni tutti gli operatori hanno adeguato le proprie flotte ai nuovi standard definiti dal MIT meno di due anni fa, ma le proposte legislative attuali minacciano seriamente l’operatività del settore. Se il MIT non ascolta la nostra voce sono a rischio più di 1500 posti di lavoro, il pericolo di un tracollo della sharing mobility in Italia è reale. Questo DDL non è supportato da alcun dato inerente il comparto dello sharing”.

Le proteste di Assosharing fanno particolare riferimento all’introduzione del casco obbligatorio sui monopattini elettrici, una novità che non tiene conto delle difficoltà operative ed economiche degli operatori. Giaretta aggiunge: “Nel comparto sharing non sono state registrate vittime di incidenti negli ultimi due anni, grazie agli investimenti sui mezzi e all’abbassamento della velocità a 20km/h. Ciononostante non siamo contrari a ulteriori investimenti sulla sicurezza, ma prima è necessario sedersi a un tavolo col Ministero per far capire le nostre ragioni: l’introduzione del casco porterebbe ad una chiara problematica operativa nel caso dello sharing, dato che i mezzi non sono provvisti di sistemi di ancoraggio e protezione dei caschi per la loro stessa conformazione. Le perdite dei caschi in caso di furto, danneggiamento o sbadataggine renderebbero il servizio economicamente insostenibile”.

L’associazione stima infatti un aumento del 25% dei costi, in un settore come quello della sharing mobility in cui gli operatori riescono a raggiungere il pareggio di bilancio solo grazie molti sforzi. La chiusura dei

servizi legati ai monopattini, inoltre, porterebbe alla successiva chiusura di quelli dedicati al bike sharing, in quanto non sostenibili da soli. Giaretta conclude: “Senza tenere conto di tutto ciò sono a rischio 1500 posti di lavoro. Sviluppare nel modo corretto la mobilità green è fondamentale per il futuro di tutti noi, se non verremo ascoltati saranno penalizzati oltremodo tutti i cittadini utilizzatori della micromobilità senza apportare miglioramento in termini di sicurezza”.