Roma, 25 mar. (askanews) – Al via la produzione de “Il Nibbio” (titolo provvisorio), lungometraggio dedicato a Nicola Calipari, un progetto che racconterà i ventotto giorni precedenti i tragici eventi del 4 marzo del 2005 che hanno visto morire Nicola Calipari, Alto Dirigente del Sismi, che ha sacrificato la propria vita per salvare quella di Giuliana Sgrena, la giornalista de il manifesto rapita in Iraq da una cellula terrorista.
“Il Nibbio”, che nasce dalla volontà di ricordare nel ventesimo anniversario la morte di Nicola Calipari che ricade nel 2025 e vede la stretta collaborazione della presidenza del Consiglio dei Ministri, è una coproduzione Notorious Pictures con Rai Cinema e Tarantula, in collaborazione con Netflix e Alkon Communications.
Nicola Calipari è l’uomo che, da responsabile dell’Agenzia di Informazione e Sicurezza Esterna (all’epoca dei fatti Sismi) delle operazioni in Iraq nei primi anni Duemila, con la sua azione ha reso possibile comprendere come operano i Servizi Segreti italiani per salvaguardare la vita umana e per mantenere la pace.
Nel ruolo di Nicola Calipari, Claudio Santamaria, attore poliedrico, vincitore del David di Donatello per il film “Lo Chiamavano Jeeg Robot” e interprete di successi come “L’ultimo Bacio”, “Casino Royale”, “Romanzo Criminale”, “Freaks Out!”. Sonia Bergamasco, vincitrice di un Premio Ubu per il teatro, candidata al Globo d’oro evincitrice del Nastro d’Argento come Miglior Attrice per “La Meglio Gioventù”, darà il volto a Giuliana Sgrena.
Alla sua seconda regia per il cinema Alessandro Tonda, che ha debuttato nel 2020 con “The Shift”, presentato in concorso nella sezione internazionale della 15esima Festa del Cinema di Roma.
Da un soggetto di Davide Cosco, Sandro Petraglia e Lorenzo Bagnatori, la sceneggiatura è stata affidata a Sandro Petraglia, vincitore di cinque David di Donatello, autore che da sempre volge una particolare attenzione al racconto del reale e della storia italiana. L’intento è quello di restituire un ritratto di Nicola Calipari ad ampio spettro, che, pur concentrando il racconto nel mese del rapimento Sgrena, ne valorizzi l’importanza nella storia dei Servizi Segreti italiani, senza trascurare la dimensione privata di uomo, marito e padre.