Roma, 21 mar. (askanews) – Esperti e ricercatori si sono ritrovati a Milano, all’Auditorium Testori, per il settimo congresso internazionale dell’Associazione italiana per lo studio del glaucoma (AISG), che si è svolto in occasione della Settimana mondiale dedicata al glaucoma.
La tre giorni è stata l’occasione per affrontare tutti gli aspetti legati alla ricerca, alla diagnostica e alla cura della patologia che colpisce almeno 800.000 italiani. “Il glaucoma vede la sua problematica nel fatto che i pazienti non sanno di averla. La malattia è una malattia insidiosa che purtroppo, essendo di tipo degenerativo cronico, accompagnerà il paziente fino alla fine dei suoi giorni. Solamente nelle fasi avanzate è percepita dal paziente come un qualcosa che interferisce in modo significativo con la qualità di vita, nell’ambito anche casalingo di tutti i giorni” Spiega Stefano Miglior, presidente AISG.
Per questo è indispensabile puntare sulla prevenzione da effettuare sottoponendosi regolarmente a visite oculistiche. “Durante la visita si misura la pressione oculare e si valuta la papilla ottica, che è la parte dell’occhio che prima si deteriora. Quando c’è glaucoma, quindi, è sufficiente una visita oculistica normale per diagnosticarla” approfondisce il Professor Luca Rossetti, Ordinario di Oculistica all’Università Statale di Milano.
Elemento fondamentale è la pressione oculare. “Più la pressione oculare è elevata e- continua il professor Gianluca Manni, Ordinario di Oculistica all’Università di Roma Tor Vergata – maggiore la probabilità che il paziente sviluppi il danno. Questo chiaramente non esclude che pazienti con un valore di pressione considerati statisticamente normali non abbiano glaucoma. La nostra capacità deve essere però quella di intercettare forme di glaucoma che noi chiamiamo fast progressor, forme di glaucoma che peggiorano molto rapidamente. Abbiamo la responsabilità di accorgersi prima possibile”. E sul fronte della chirurgia ci sono interessanti opportunità legate a nuovi approcci meno invasivi. “La chirurgia applicata al glaucoma ormai ha moltissime possibilità, dalle possibilità cosiddette mini invasive, che è la chirurgia che si fa per ridurre l’uso dei farmaci o ridurre la progressione nelle fasi iniziali; alla chirurgia più importante, che è una chirurgia filtrante, una chirurgia con l’uso di valvole importanti” argomenta Guido Caramello, responsabile del Centro Abax di Cuneo.
Ed è altissima anche l’attenzione per la ricerca. “Per quanto riguarda il glaucoma, dal punto di vista dei meccanismi alla base della sua insorgenza e della sua progressione sappiamo ancora poco. Quindi le nostre ricerche nell’ambito della proteomica, cioè sul contenuto proteico tutto il set di proteine che sono all’interno di una cellula, prevede il confronto di questo set tra soggetti sani e soggetti affetti da questa patologia” conclude Francesco Oddone, responsabile dell’Unità Operativa dell’IRCCS, fondazione Bietti dell’Ospedale Britannico di Roma.
Di questo, come di ogni altro aspetto relativo al glaucoma, continuerà ad occuparsi l’Aisg, che da 40 anni rappresenta un riferimento a livello nazionale e non solo sul tema.