Roma, 20 mar. (askanews) – Il settore dei consulenti finanziari si ritrova a Roma per Consulentia 2024, la tradizionale convention organizzata dall’Anasf, che testimonia della grande vitalità di una professione a diretto contatto con cittadini e investitori, e con un ruolo importante nella ripresa del paese.
“I consulenti finanziari hanno nel DNA la caratteristica di adeguare la propria funzione al tessuto socio-economico del Paese. È circa mezzo secolo che viviamo all’interno delle famiglie delle imprese italiane percependo quelle sensazioni e quelle emozioni che muovono i cittadini verso il futuro. I consulenti finanziari hanno dimostrato in questi anni grande capacità di filtro e grande capacità di ascolto al punto che circa cinque milioni di italiani hanno pensato bene di assecondare questa percezione e addirittura fare proprio uno stile di vita progettuale che è tipico di quei Paesi dove ancora più c’è cultura finanziaria, di quei i Paesi, dicevo, che hanno la capacità di connettere il tessuto sociale con il tessuto economico”.
I consulenti finanziari in Italia, secondo il Centro Studi e ricerche ANASF, erano a fine 2023 oltre 51.800, di cui 12.385 associati. Il patrimonio dei risparmiatori gestito dai consulenti finanziari ha raggiunto i 785,1 miliardi di euro, in base a dati di Assoreti, in crescita del 12,3% rispetto alla valorizzazione dello scorso anno. Una grande responsabilità, che implica capacità di adeguarsi ai tempi, anche alla luce delle nuove tecnologie.
“Il rapporto con i risparmiatori è un rapporto di ascolto reciproco, che deve essere riportato in termini di efficienza come qualcosa che possa determinare una risultante più elevata delle condizioni di partenza. Attraverso la tecnologia riusciamo a definire dei tempi di incontro molto più efficaci rispetto al fatto che, nonostante ci sia stata una sorta di riduzione della forma burocratica, resta comunque un impianto abbastanza invasivo che bisogna surrogare mediante queste nuove possibilità operative che tenderanno non a sostituire l’essere umano ma a rendersi complementari”.
In questo momento diventa anche cruciale, la relazione tra il risparmio gestito – con i consulenti finanziari in prima linea – e il risparmio amministrato, soggetto a scelte autonome dell’investitore.
“Siamo in un periodo in cui potrebbe sembrare che emerga una dicotomia tra risparmio amministrato e risparmio gestito. Invece io sono convinto che anche in questo ciclo economico il ruolo dei consulenti finanziari sia essenziale. Il risparmio gestito è e resta una propulsione essenziale per il nostro Paese e per la gestione economica del nostro Paese. Non possiamo dimenticare che cicli economici come questo vedono il risparmio gestito probabilmente un pochino sottotraccia rispetto al risparmio amministrato, ma il rispetto che i due mondi, risparmio gestito e risparmio amministrato, hanno l’uno per l’altro e l’interazione che possono avere sono certamente la soluzione. È ovvio che anche in questo contesto economico il risparmio gestito può dare grandi soddisfazioni all’investitore, il cui obiettivo ovviamente è sempre il rendimento del capitale. Siamo convinti che la strada sia quella di una sempre maggiore interazione tra i due mondi e di non-conflittualità tra mondi, ripeto, che sono paralleli”.