Roma, 20 mar. (askanews) – Il cambiamento climatico impatta sempre più su reti e infrastrutture di trasporto, interne e costiere. Una criticità ulteriore che in Italia si aggiunge all’obsolescenza di ponti, viadotti e opere marittime che necessitano di interventi di protezione e adattamento allo scopo di migliorarne la resilienza di fronte agli eventi atmosferici estremi – tempeste, forti grandinate ed esondazioni – i cui effetti devastanti possono comportare costi sociali ed economici di grande rilevanza per comunità e imprese.
E studi recenti dell’Agenzia europea dell’ambiente e del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, che fa capo all’Onu, prevedono un’intensificazione degli eventi dannosi legati al maltempo, confermando la tendenza di costi economici elevati per gli Stati e il rischio di crisi sistemiche.
Per questa ragione, negli ultimi anni una forte accelerazione verso l’innovazione e l’utilizzo delle nuove tecnologie ha caratterizzato i settori infrastrutturale, civile e ambientale, plasmando un nuovo modo di intendere i servizi di ingegneria. Una sfida raccolta da Itec Engineering, una fra le società di consulenza italiane più in crescita nel settore – con ricavi superiori ai 5milioni e 200 mila euro nello scorso anno, +32% rispetto al 2022 – che aggrega, fra il quartier generale di Sarzana e l’ufficio operativo di Genova, un gruppo multidisciplinare di 50 professionisti capace di rispondere al fabbisogno ingegneristico nel campo idraulico, strutturale, stradale ed impiantistico.
“L’ingegneria ha un ruolo fondamentale nella progettazione di strutture in grado di resistere a eventi climatici estremi che oggi sono sempre più frequenti – dichiara l’ingegner Roberto Vallarino, amministratore delegato di Itec Engineering -. In campo infrastrutturale, ad esempio, oggi si progettano strutture molto più resilienti rispetto a quelle che si progettavano una volta. In campo marittimo – prosegue – dobbiamo progettare strutture sempre più resistenti, l’esempio di Rapallo è fondamentale, in cui un’onda anomala ha spazzato via l’intero porto. In campo idrogeologico – fa sapere Vallarino – dobbiamo utilizzare sistemi di monitoraggio in grado di prevenire l’evolversi di eventi estremi e progettare poi strutture fluviali in grado di poter far passare quantitativi di acqua ingenti in tempi strettissimi in luoghi spesso antropizzati da abitazioni, ponti troppo stretti o tombinature che oggi non si potrebbero più utilizzare”.
Dalle opere di difesa del litorale di Alassio in Liguria alla progettazione del ponte sul fiume Serchio in Toscana. Ma anche l’assistenza alla progettazione del sovrappasso ferroviario per l’aeroporto di Riga, e tornando in Italia, la progettazione multidisciplinare relativa a opere, servizi e prestazioni per conto della Sogin, società che si occupa di decommissioning degli impianti nucleari italiani e della gestione dei rifiuti radioattivi della centrale nucleare di Latina: per Itec Engineering tutti interventi che devono prevedere misure per aumentare l’adattabilità infrastrutturale ai cambiamenti climatici. In uno scenario dove assume sempre più rilevanza l’alto livello di specializzazione dei professionisti coinvolti e il ruolo strategico dell’intelligenza artificiale.
“L’intelligenza artificiale sarà sicuramente di fondamentale importanza nella prossima progettazione ingegneristica – sottolinea l’ad di Itec Engineering -. Sono già in fase di sperimentazione algoritmi in grado di progettare autostrade e ferrovie e ritengo che in meno di cinque anni l’intelligenza artificiale sarà un elemento di valido supporto e di sostegno per la progettazione ingegneristica. Nel campo del monitoraggio e della gestione delle infrastrutture – chiosa Vallarino – siamo invece un po’ più avanti, esistono algoritmi guidati dall’intelligenza artificiale in grado di acquisire dati e gestirli dalla infrastruttura reale al gemello digitale”.