Milano, 17 mar. (askanews) – Nove donne, quattro atlete italiane, quattro pakistane e una dottoressa, partiranno a giugno per la prima spedizione femminile italiana e pakistana sulla seconda vetta più alta della terra dopo l’Everest. Si tratta di K2-70, il progetto del Club alpino italiano (Cai) patrocinato dai ministeri del Turismo e degli Esteri per celebrare il 70esimo anniversario della celebre ascensione del 1954 guidata da Ardito Desio che, prima al mondo, raggiunse la vetta del gigante del Karakorum. La partenza per il Pakistan è prevista per il 15 giugno, con arrivo al campo base il 29 giugno dove cominceranno le attività alpinistiche e l’acclimatamento, per poi tentare di raggiungere la vetta a 8.611 metri nella seconda metà di luglio.
Le protagoniste di questa avventura sono Federica Mingolla, Silvia Loreggian, Anna Torretta, Cristina Piolini, Samina Baig, Amina Bano, Nadeema Sahar, Samana Rahim, e dottoressa Lorenza Pratali. Lungo lo Sperone degli Abruzzi, seguendo la via aperta dalla spedizione guidata da Desio, la salita delle atlete non rappresenta soltanto un’impresa alpinistica ma “un’opportunità di formazione, ricerca e promozione di valori culturali e sociali”. L’obiettivo è infatti quello di raccontare il punto di vista femminile nel contesto di una spedizione himalayana che vede scalare insieme alpiniste che provengono da mondi e culture differenti.
A coordinare le alpiniste, sarà Agostino Da Polenza, professionista di grandissima esperienza e profondo conoscitore di quelle montagne. Il progetto partirà con delle giornate di training sul Monte Bianco (15-18 marzo)e a seguire all’Eurac Research di Bolzano (20-24 marzo), centro di ricerca nel campo della medicina di montagna, dove le atlete si sottoporranno a delle prove medico-scientifiche per valutare l’impatto che il loro organismo subirà durante l’ascensione.
“Il Club Alpino Italiano torna ad organizzare una spedizione alpinistica e lo fa guardando non solo alla prestazione, ma anche all’impatto sociale e scientifico” ha spiegato il presidente del Cai, Antonio Montani, sottolineando l’importanza di tornare ad investire sulla pratica alpinistica “che è la vera anima dell’associazione”
La spedizione si lega anche al progetto internazionale “Ice Memory” dell’Istituto di scienze polari del Cnr e dall’Università Ca’ Foscari di Venezia assieme a EvK2CNR, che ha l’obiettivo di studiare per la prima volta la neve e il ghiaccio in una regione così cruciale per gli equilibri del subcontinente indiano. Nel solco della cooperazione internazionale Italia-Pakistan, è invece il progetto del Cristina Castagna Center, struttura che lavora per generare un impatto socio-economico per le popolazioni locali e promuovere attraverso corsi di formazione l’avvicinamento delle popolazioni locali alle attività professionali legate all’alpinismo.
Il progetto K2-70 sarà anche oggetto di un documentario dal titolo “Sulle orme del K2”, nato da un’idea di Massimiliano Ossini e Gian Luca Gasca e realizzato in collaborazione con Rai Documentari.