Roma, 15 mar. (askanews) – “Nella Leonardo di Ronchi dei Legionari ci sono le capacità professionali e tecnologiche in grado di soddisfare la domanda del mercato italiano e di quello internazionale ma si tratta di mettere in campo tutta l’azione di promozione necessaria a realizzare obiettivi produttivi e commerciali molto forti. Sono tecnologie italiane che hanno come committenti in primo luogo soggetti pubblici, dalla Difesa all’Interno alla Protezione civile, ci sembra perciò necessaria una maggior determinazione da parte del Governo e delle agenzie pubbliche coinvolte nel cogliere tutte le opportunità che offre la produzione di questo stabilimento. Solleciteremo i ministeri maggiormente interessati a rivolgere a questo stabilimento l’attenzione dovuta”. Lo ha detto oggi il vicepresidente della commissione Difesa della Camera Piero Fassino, che con la collega dem Debora Serracchiani ha visitato lo stabilimento della Leonardo di Ronchi dei Legionari (Gorizia), a valle di una richiesta di chiarimenti al ministro delle Imprese e del made in Italy e al ministro della Difesa sulla strategia industriale del gruppo. All’incontro con il management di Leonardo e alla visita alle sezioni dell’impianto era presente anche una delegazione di consiglieri regionali del Pd composta dal capogruppo Diego Moretti, da Francesco Russo e Laura Fasiolo.
“Questo sito è un’eccellenza dal punto di vista produttivo e delle qualità professionali delle sue maestranze – ha aggiunto Fassino – in un settore come quello dei droni che è obiettivamente in espansione in tutto il mondo e in molti settori”.
Serracchiani ha precisato che “la conferma della decisione di inquadrare lo stabilimento nella Divisione Velivoli può portare un’ulteriore opportunità di lavoro e di espansione, acquisendo una centralità nella Leonardo grazie a una produzione di alta gamma che si inserisce nella nota cornice internazionale che stiamo vivendo”.
“Il sito Leonardo di Ronchi dei Legionari – è stato spiegato in sintesi dall’azienda – è in primo luogo un centro di eccellenza nello sviluppo di sistemi “uncrewed” o senza pilota, business in crescita e sempre più presente nel supportare compiti operativi di difesa e sicurezza come di protezione civile. A questo si aggiunge lo sviluppo di sistemi di addestramento e simulazione all’avanguardia che sono essenziali per l’efficienza del sistema di difesa aerea italiano. Occupa circa 280 dipendenti, per il 62% lauree STEM e per il rimanente figure tecniche ad altissima specializzazione, con un trend di crescita costante nei numeri nel corso degli anni ed una cooperazione già in atto con le principali istituzioni di formazione del territorio, università, istituti tecnici”.