Notte della Taranta 2024, Shablo sarà il maestro concertatore – askanews.it

Notte della Taranta 2024, Shablo sarà il maestro concertatore

In programma il 24 agosto a Melpignano (LE)
Mar 13, 2024

Roma, 13 mar. (askanews) – La Notte della Taranta sceglie il multiverso creativo di Shablo per un’edizione ambiziosa che passa dalla fusione di generi al mix di tendenze musicali proiettando l’evento, con i suoi duecentomila spettatori, nell’Olimpo dei Festival mondiali.

Punto di riferimento della musica urban italiana degli ultimi vent’anni, Pablo Miguel Lombroni Capalbo, in arte Shablo, è musicista, produttore, manager, dj e discografico italo-argentino, tra i pochissimi a spaziare dal soul alla trap, dal rap all’elettronica d’avanguardia. Fondatore e amministratore di alcune delle realtà imprenditoriali più innovative e prolifiche dell’industria discografica, Shablo ha accettato l’invito della Fondazione La Notte della Taranta con l’entusiasmo di chi, grazie alla sua abilità riesce a fare dialogare mondi musicali apparentemente lontani tra loro, in perfetto equilibrio tra passato e futuro.

Shablo sarà affiancato dal pianista e compositore prodigio Riccardo Zangirolami che a soli 23 anni ha già diretto l’iconica Hollywood Studio Symphony Orchestra. Allievo di Conrad Pope, Zangirolami collabora con il maestro Andrea Morricone. Suoi alcuni degli arrangiamenti orchestrali degli artisti Marracash, Elisa e Giorgia.

Tema dell’edizione 2024 è Generazione Taranta, la narrazione musicale attraverso la scelta dei testi più amati dal 1998, anno di nascita della Notte più famosa d’Italia. Un Concertone che racconterà i giovani cresciuti con la Notte della Taranta. Una generazione che accetta le differenze culturali e promuove un ambiente sociale aperto al dialogo, all’inclusione, alla diversità. Immersa nel digitale e nelle sonorità del mondo Generazione Taranta ha inserito nelle playlist i brani della tradizione salentina rendendosi protagonista del cammino della Taranta.

“Ci sono cose che solo la musica riesce a spiegare. La musica è un modo per leggere la realtà e descrivere i sentimenti, anche meglio delle parole. Ogni volta che la Taranta annuncia il suo programma mi chiedo cosa ne verrà fuori, sono emozionato e curioso di vedere questa edizione che parla alla ‘Generazione Taranta’, al pubblico che è cresciuto con questa manifestazione. Il maestro Shablo, originario dell’Argentina e permeato di cultura italiana, come noi ha la propensione a guardare le cose che ancora non conosciamo con apertura e simpatia. Quando si riempirà la piazza di Melpignano si accorgerà che il ritmo dei tamburi è il ritmo della battaglia di pace e giustizia che la Puglia vuole portare nel mondo. Gli rappresento la nostra gratitudine per aver accettato di trascorrere un periodo della sua vita dentro un evento che rappresenta l’identità culturale della Puglia intera”. Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, che ha dedicato questa conferenza stampa alla memoria del giornalista Ernesto Assante.

“Il compito della musica e della politica è rompere i limiti della tua identità culturale, politica e musicale ed entrare in quella degli altri in armonia, mantenendo il proprio punto di vista. Mantenere la propria identità e quello che sei e imparare a suonare come suonano gli altri è la bellezza del mondo che immagino. Che sembra un po’ l’astronave di Star Trek, l’Enterprise, dove ognuno è quello che è, però si lavora insieme per fare qualcosa che è un valore per tutti. Ci riusciremo? La vita è dedicata a questo”, ha detto ancora.

“La Notte della Taranta è un’esperienza che coinvolge una squadra grandissima di professionisti senza i quali non sarebbe diventata così unica in Europa. La sfida oggi è riuscire a coniugare la tradizione fondamentale da portare avanti nel tempo e dunque l’urgenza di tramandare i valori della pizzica con quella che è la contaminazione dei nuovi generi e generazioni. Nel 2024 la musica deve riappropriarsi del suo ruolo di unione e di incontro, compito della Taranta è riportare questa tradizione in piazza non solo per ballare ma per far innamorare i giovanissimi al valore delle radici”, ha detto Shablo, Maestro concertatore.