Roma, 8 mar. (askanews) – Il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Abruzzo, Luciano D’Amico, “non è certo il nuovo che avanza. Dietro di lui ci sono ancora i vecchi notabili. Quelli disponibili a ogni alleanza pur di governare”. Lo ha detto il presidente uscente dell’Abruzzo, Marco Marsilio, candidato alla riconferma per la coalizione di centrodestra.
“Oggi come allora – ha spiegato in una intervista con Il Giornale – non hanno a cuore la nostra regione. Pensano alle alleanze e non ai programmi. ‘L’importante è vincere’ dicono. Sul da farsi poi si vedrà. Una politica che è contro l’interesse dei cittadini elettori che dovrebbero sapere prima il programma per poter scegliere con cognizione di causa”.
A giudizio dell’esponente di Fratelli d’Italia i suoi avversari hanno dato vita non a un “campo larghissimo” ma a un campo “abnorme. È un esperimento sulla pelle degli abruzzesi. Agli ispiratori di questo campo larghissimo non interessa sapere se convenga ai cittadini abruzzesi essere governati in continuità da chi sta realizzando grandi opere portando finanziamenti con una stretta collaborazione con un governo finalmente molto attento all’Abruzzo”.