8 marzo,a operaie liguri 10mila euro in meno all’anno dei maschi – askanews.it

8 marzo,a operaie liguri 10mila euro in meno all’anno dei maschi

Cisl Liguria: la parità di genere è una chimera
Mar 7, 2024
Genova, 7 mar. (askanews) – “Le operaie liguri guadagnano quasi 10 mila euro in meno all’anno di un collega uomo, le impiegate oltre 14 mila euro e il divario di genere  cresce tra i dirigenti con una differenza di 45 mila euro”. Lo spiegano in una nota il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e la segretaria regionale della Cisl Liguria Paola Bavoso, alla vigilia della festa delle donne.

Secondo gli ultimi dati dell’Osservatorio dell’Inps sul lavoro dipendente, relativi al 2022, le operaie liguri infatti guadagnano mediamente 11 mila euro lordi all’anno rispetto ai quasi 20 mila dei colleghi uomini, le impiegate 20.900 contro 34 mila, le donne ‘quadro’ 54 mila contro 67 mila, le dirigenti 100 mila contro 145 mila, mentre le apprendiste quasi 11 mila euro rispetto ai 14 mila degli uomini.

“Il lavoro delle donne – affermano Maestripieri e Bavoso – è ancora precario, nonostante qualche segnale positivo arrivato dai bonus occupazionali nel patto del turismo e percorsi formativi mirati all’occupabilità. Questa incertezza si evidenzia ormai in ogni settore, non solo in quelli legati alla stagionalità, ormai è una prassi e il titolo di studio non viene valorizzato adeguatamente. Basta pensare che tra le donne occupate in Liguria il 31% è laureata, mentre la percentuale degli uomini si ferma al 20%. L’assoluta mancanza di un sostegno sociale rappresenta un ostacolo per la donna, che è quella maggiormente impegnata nel lavoro di cura nei confronti dei figli e magari genitori anziani”.

“La parità di genere – conclude la nota della Cisl Liguria – è una chimera e la parte imprenditoriale certamente non aiuta. Facendo una stima possiamo quantificare che solo il 20% delle imprese liguri ha la certificazione di genere che viene fatta solo nel caso in cui si partecipi ad un bando pubblico. Invece sarebbe utile per mettere finalmente a nudo questa differenza. In molte aziende il numero di impiegate, all’interno di una precisa fascia d’età, è superiore rispetto a quello maschile ma poi passando ai livelli dirigenziali scopri che la presenza femminile è quasi inesistente. Il problema è duplice: serve un sostegno sociale alla donna e alla famiglia e bisogna lavorare per una cultura diversa nell’impresa come nella società”.