Roma, 6 mar. (askanews) – Questa mattina le associazioni Radicali Roma e Enzo Tortora – Radicali Milano hanno inviato un appello al sindaco di Roma Roberto Gualtieri e al sindaco di Roma Giuseppe Sala per chiedere loro di emanare un’ordinanza contingibile e urgente di chiusura dei Centri di Permanenza per il rimpatrio di Ponte Galeria a Roma e di Via Corelli a Milano. “Riteniamo che esistano i presupposti affinché i Sindaci procedano alla chiusura dei Cpr in coordinamento con la Prefettura in quanto rappresentanti della comunità locale e ufficiali di Governo – spiegano le associazioni – responsabili di porre fine alla situazioni di grave incuria, degrado all’interno del centro e di emergenza a carattere sanitario e di igiene pubblica in cui versano tali luoghi. Chiediamo che i sindaci di Milano e Roma intervengano come previsto dal Testo unico in materia di Enti Locali per emergenze sanitarie e di sicurezza e per competenza territoriale”, afferma in una nota la segretaria di Radicali Roma, Eva Vittoria Cammerino.
I Cpr di Milano e Roma, sottolinea, “sono stati e continuano ad essere teatro di innumerevoli episodi di protesta e di violenza molto gravi, come quello del 10 febbraio avvenuto all’interno del Cpr di Via Corelli in cui dei detenuti hanno protestato sotto la pioggia subendo percosse da parte degli agenti o le ultime tensioni avvenute domenica scorsa nel Cpr di Ponte Galeria a seguito dell’incendio di materassi”.
“Non possiamo più chiudere gli occhi davanti alle continue violazioni dei diritti fondamentali delle persone trattenute che avvengono all’interno di queste strutture: le istituzioni di competenza si assumano la responsabilità, avendone il potere, di porre fine all’emergenza cronica e strutturale dei Cpr nei territori di Roma e Milano. Basta rimpallarsi responsabilità e ritardare decisioni dovute” aggiunge Raffaella Stacciarini, segretaria di Radicali Milano.
È una prassi nota quella di emanare ordinanze urgenti da parte dei sindaci. Ora le due associazioni chiedono che tale strumento venga utilizzato per mettere fine alle condizioni degradanti e disumane di questi luoghi.