Nasce il premio letterario “Italia Radici nel Mondo” – askanews.it

Nasce il premio letterario “Italia Radici nel Mondo”

Racconto “le mie radici plurime”, per oriundi e italiani all’estero
Mar 6, 2024

Roma, 6 mar. (askanews) – Il John Fante Festival “Il dio di mio padre” e il Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura, bandiscono la I edizione del concorso letterario internazionale “Premio Italia Radici nel mondo”, per racconti inediti dal tema “le mie radici plurime”, rivolto agli autori e autrici oriundi/oriunde italiani/italiane, nonché agli italiani e alle italiane residenti all’estero.

Il Premio Italia Radici nel Mondo 2024 è organizzato dal Comune di Torricella Peligna, nell’ambito delle iniziative del Maeci “2024 – Anno delle radici italiane nel mondo”, ed è un’attività culturale che si inserisce all’interno della XIX edizione del John Fante Festival “Il dio di mio padre”, in collaborazione con il Piccolo Festival delle Spartenze. Migrazioni e Cultura, con il contributo della Fondazione Pescarabruzzo, dell’Associazione Assud e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

Ideato da Giovanna Di Lello e Giuseppe Sommario, il Premio nasce dalla volontà dei due Festival di instaurare una collaborazione stabile e sistematica tesa ad ampliare, in Italia e all’Estero, la discussione sui temi e sui valori da sempre affrontati nelle due manifestazioni, che riguardano l’emigrazione italiana e le sue infinite declinazioni, l’italianità, il legame fra le comunità dei restati e quelle degli spartiti, i tratti identitari, le identità mobili, le radici che le due comunità condividono. Radici molteplici, multisituate, plurime, che non sono ferme in/ad un luogo o in/ad un tempo.

Il Premio non vuole essere celebrativo, o quantomeno non solo celebrativo – fanno sapere i promotori – ma intende contribuire alla discussione sulla nostra storia migrante, arricchendola di nuovi contenuti, scrivendo nuove pagine, inaugurando una nuova narrazione, una nuova stagione nei rapporti fra l’Italia, gli italiani, e gli oriundi italiani sparsi in tutto il mondo.

Come afferma il linguista Raffaele Simoni, da un lato, le prime generazioni di emigranti italiani “pur avendo lasciato il paese da molto tempo hanno conservato molti meccanismi generativi dell’italiano”; dall’altro, le generazioni successive (II, III, IV) sono protagoniste “di una ripresa non accidentale di interesse e di ‘lealtà’ verso la lingua