Roma, 6 mar. (askanews) – Si è riunita a Roma, presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile, la Commissione Grandi Rischi – Settore rischio vulcanico, per una nuova seduta dedicata ai fenomeni in corso nell’area dei Campi Flegrei. La riunione, dando seguito a quanto deciso nell’incontro del 27 e 28 ottobre scorsi, ha consentito un confronto tecnico-scientifico con esperti della comunità scientifica internazionale di ambito vulcanico, in particolare con esperienza specifica in eruzioni freatiche. Sono intervenuti Nico Fournier del Gns (Nuova Zelanda), Harushisa Nakamichi della Kyoto University (Giappone), Akihiko Terada del Tokyo Institute of Technology (Giappone), Corentin Caudron dell’Université Libre de Bruxelles (Belgio), Patrick Allard dell’Institut de Physique du Globe de Paris (Francia), Chris Newhall, Larry Mastin e Jake Lowenstern dell’Usgs (United States Geological Survey – Stati Uniti). Tra gli esperti italiani hanno partecipato alla riunione, organizzata da Mauro Rosi e presieduta da Eugenio Coccia, il direttore dell’Osservatorio Vesuviano-Ingv, Mauro Di Vito, i vulcanologi dell’Ingv Stefano Caliro, Roberto Isaia, Tomaso Esposti Ongaro, Mattia de Micheli Vitturi e Francesco Casu del CNR-IREA . Alla riunione hanno partecipato, inoltre, rappresentanti della struttura di protezione civile della Regione Campania. Per quanto riguarda la situazione attuale del vulcano Campi Flegrei, dall’analisi illustrata negli interventi degli esperti di Ingv-Ov e CNR-IREA, è emerso che il valore medio della velocità di sollevamento nell’area di massima deformazione ha tassi in linea con le naturali oscillazioni che la caldera presenta sul lungo periodo. Analogamente, la sismicità e il degassamento permangono sui valori registrati nell’ultimo periodo. In considerazione del fatto che lo stato generale del sistema è complessivamente invariato dal punto di vista geofisico e geochimico, la Commissione non ha rilevato motivazioni per la modifica dell’attuale livello di allerta (giallo), ribadendo comunque, la necessità di proseguire l’attività di comunicazione verso la popolazione e le autorità competenti relativamente agli scenari previsti, alla elevata incertezza previsionale ed alle possibili azioni di mitigazione da mettere in atto. (Segue)