Roma, 4 mar. (askanews) – “La corsa in Abruzzo di Giorgia Meloni, direttamente da Washington e Toronto a Pescara e Teramo, è un’altra spia accesa della paura di perdere. Ma la solita propaganda non basterà per nascondere il fallimento del governo nazionale e di quello regionale. Gli abruzzesi sanno giudicare i fatti, conoscono bene il disastro con cui si devono confrontare ogni giorno, dalla sanità ai trasporti, dalle infrastrutture ai servizi”. Lo dichiara Giulio Sottanelli, deputato abruzzese di Azione.
“Prima d’ora – aggiunge – la premier non ha avvertito mai la sensibilità di venire a Teramo, di confrontarsi con il territorio che l’ha eletta ma che lei evidentemente considera solo una sorta di bancomat politico da cui prelevare voti. Non lo ha fatto né nella campagna elettorale per le politiche né dopo. Ora viene per paura, per una passerella elettorale in soccorso dell’amico Marsilio, dopo aver ‘rubato’ rappresentanza al territorio, visto che tra gli eletti di Fratelli d’Italia alla Camera nel collegio Teramo-L’Aquila non c’è nemmeno un abruzzese. Ha scambiato l’Abruzzo per una ‘colonia’ romana, lo aveva dimostrato già cinque anni fa, quando decise di candidare governatore l’amico Marsilio, romano come lei, che poco o nulla sapeva dei problemi della regione e lo si è purtroppo visto bene in questi cinque anni di pessimo governo regionale”.
“Ma a Teramo la premier dovrà anche spiegare le tante promesse non mantenute dal suo governo, come il taglio delle accise, e le scelte contro imprese e famiglie, come quella di cancellare gli incentivi di Industria 4.0 e quella di non rifinanziare i fondi per i centri estivi, con l’inevitabile conseguenza che le famiglie saranno costrette a pagare costi più alti per far partecipare i bambini alle attività durante la chiusura delle scuole. Questi sono fatti – conclude Sottanelli – e la lista è lunga. Una toccata e fuga a Teramo non potrà certo cancellarli”.