Smog, medici Milano: divieti utili a fare cassa non a tutelare salute – askanews.it

Smog, medici Milano: divieti utili a fare cassa non a tutelare salute

Rossi: colpita solo mobilità privata.Necessario intervenire altrove
Mar 1, 2024
Roma, 1 mar. (askanews) – “Quando ci si approccia ai problemi che riguardano la salute come l’inquinamento atmosferico, e quando si prendono decisioni politiche che mettono in campo molte risorse pubbliche, bisogna sempre farlo con una logica scientifica. Altrimenti si rischia di approvare norme che hanno solo risonanza elettorale o che mancano il bersaglio. Il caso emblematico di Milano ci dimostra questo: abbiamo una serie di divieti ‘antinquinamento’, che non funzionano come dovrebbero. Si è arrivati ad imporre una tassa di 7,5 euro per accedere al centro, si bloccano molti accessi anche in zone periferiche con l’area B, anche per chi svolge un servizio pubblico come il medico (per visitare un paziente a domicilio, o per semplicemente andare al lavoro in ospedale). A meno che, naturalmente, non si decida di rottamare auto perfettamente funzionanti per sostituirle con costosi veicoli elettrici o ibridi. Si è insomma puntato, nelle azioni antinquinamento, solo sulla limitazione della mobilità privata, mentre, a quanto pare, non è propriamente quello il campo in cui è davvero necessario intervenire con urgenza. Si percepisce, invece, la necessità di ‘fare cassa’ in modo facile sulle tasche di chi è già in difficoltà e si trova costretto a cambiare automobile”. Lo ha denunciato il presidente dell’Ordine dei Medici di Milano, Roberto Carlo Rossi, intervenuto alla Conferenza “RespiraMI”, in corso a Milano. “Ci auguriamo, come medici, che questi numeri e questi studi diffusi oggi nel corso di RespiraMI (non certo i primi a certificare questa situazione)- ha sottolineato – servano davvero alle amministrazioni pubbliche per ritarare le loro scelte ambientali, valutando seriamente le reali fonti di inquinamento nelle grandi città, senza accanirsi sul solo problema della mobilità privata e puntando anche su una maggiore educazione civica e sanitaria nelle scuole. Solo così i futuri cittadini impareranno a non sprecare risorse e a rispettare l’ambiente in cui vivono”.