Stoccolma, 1 mar. (askanews) – In un rapporto dell’ambasciata svedese a Mosca citato da Svenska Dagbladet, il progetto Akkuyu – prima centrale nucleare della Turchia – viene indicato come un esempio della “diplomazia nucleare russa”. Al centro c’è la società statale russa Rosatom: il rapporto afferma che la centrale nucleare è la prima in cui la società, oltre a costruirla, la gestirà e ne sarà proprietaria in futuro e venderà l’elettricità alla Turchia. “Ciò significa che la Russia possiede le infrastrutture strategiche sul territorio della NATO”, si legge nel rapporto firmato dall’ambasciatrice Karin Olofsdotter.
“La Russia è spesso propensa a presentarsi come un fornitore affidabile e un partner commerciale, ma allo stesso tempo si vede come ha utilizzato le forniture di gas all’Europa come strumento politico per vedere i rischi”, si legge.
Diversi paesi – continua Svenska Dagbladet – hanno sospeso o chiuso la porta ai progetti nucleari russi in seguito all’invasione su vasta scala dell’Ucraina. “L’Ungheria non è un paese del genere. Lì continua la costruzione dell’energia nucleare finanziata dalla Russia. L’Ungheria è fortemente dipendente dall’energia russa e avrebbe difficoltà a fermare le sue importazioni di energia senza conseguenze economiche significative”.
La Turchia e l’Ungheria sono i due Paesi he hanno fortemente rallentato l’ingresso della Svezia nella Nato, che attende ancora la firma del presidente ungherese.
Ieri, nel suo discorso annuale alla nazione, il presidente russo Vladimir Putin si è occupato anche dell’ingresso della Svezia nella NATO: “Dobbiamo rafforzare la nostra difesa a ovest, per neutralizzare le minacce derivanti dall’espansione della NATO a est, dove hanno attirato Svezia e Finlandia nella loro alleanza”, ha detto.