Roma, 29 feb. (askanews) – Parametri più favorevoli per l’accesso al Fondo di garanzia di cui possono beneficiare le aziende dell’indotto dell’ex Ilva; possibilità per la Regione Puglia di destinare all’indotto quote di avanzo di amministrazione che prima erano vincolate; chiarimenti sulla prededucibilità dei crediti specificando il perimetrio delle imprese interessate.
Queste alcune delle principali novità introdotte nel decreto ex Ilva nel corso dell’esame della Commissione industria del Senato. Nel decreto, con un emendamento del governo, è confluito anche il dl relativo all’indotto di Acciaierie d’Italia le cui misure sono state ulteriormente modificate per venire incontro alle esigenze della filiera.
In particolare, sono state ampliate le maglie per consentire alle imprese dell’indotto, che hanno difficoltà di accedere al credito per i debiti accumulati, di usufruire del Fondo di garanzia anche in mancanza di valutazioni creditizie particolarmente favorevoli. Con le ulteriori modifiche apportate in Commissione, è stato abbassato al 35% il limite di fatturato prodotto nei confronti del committente.
Nel testo del decreto approvato dal Consiglio dei Ministri si prevedeva che per accedere al Fondo di garanzia le imprese dovevano aver prodotto negli ultimi due esercizi almeno il 70% del fatturato nei confronti dell’impresa committente sottoposta ad amminstrazione straordinaria. Con un successivo emendamento del governo il limite era stato abbassato al 50%. Poi, con un’altro modifica approvata in Commissione, il limite di fatturato prodotto nei confronti del committente è stato abbassato al 35% chiarendo che esso deve fare riferimento al fatturato medio complessivo valutato nei cinque esercizi precedenti (non più due). (Segue)