Il tonno Consorcio punta sull’Italia: raddoppio fatturato in 5 anni – askanews.it

Il tonno Consorcio punta sull’Italia: raddoppio fatturato in 5 anni

Per il gruppo spagnolo rafforzamento al centro-sud e nuovi prodotti
Feb 29, 2024
Milano, 29 feb. (askanews) – Il grupo Consorcio punta a un raddoppio in cinque anni del fatturato in Italia e a una crescita a doppia cifra per il 2024. Obiettivi che perseguirà operando direttamente, attraverso la nuova filiale, attiva da gennaio a Milano, e una sua rete di vendita. Per l’azienda spagnola fondata nel 1950 a Santona, cittadina sul mare della Cantabria, è come riannodare un po’ i fili col proprio passato, ma anche puntare decisa su un mercato, quello italiano, che è secondo solo alla Spagna.

“Per noi è un giorno importante ed emozionante –

ha detto Valeria Piaggio, vicepresidente di Grupo Consorcio – sancisce il legame fortissimo con l’Italia e le nostre origini perchè l’azienda è stata fondata da mio nonno Giacomo Croce e poi è passata a mia madre Maria Cristina, la nostra attuale presidente. E poi è importante da un punto di vista business perchè per il gruppo l’Italia è il primo Paese d’esportazione e da più di 50 anni apprezza moltissimo la qualità dei nostri prodotti”.

Il marchio Consorcio è presente nel nostro Paese fin dagli anni 70, attraverso alcuni distributori, l’ultimo dei quali Nostromo, del gruppo iberico Calvo, il cui accordo decennale si è concluso a dicembre 2023. Da lì la decisione di operare direttamente in Italia dove il mercato del tonno in olio d’oliva vale circa 1 miliardo e 100, con una crescita a valore nel 2023 del 7% e un calo a volume che ha sfiorato il 5%. In questo quadro l’azienda spagnola che opera il segmento premium, fattura, dati al 2022, circa 20 milioni di euro.

“Il nostro obiettivo da qui a 5 anni è di raddoppiare il fatturato – ha affermato Dario De Stefano, general sales manager Italia Grupo Consorcio – stiamo lavorando per raggiungere i nostri obiettivi che sono quelli di rafforzare, consolidare il valore della marca che oggi già è molto forte al nord Italia e le aree di sviluppo che in realtà ci sono un po’ su tutto il territorio ma ovviamente sono molto più forti nel centro e nel sud d’Italia”.

Per raggiungere questi obiettivi il grupo Consorcio amplierà la propria offerta puntando oltre che sul core business, quello del tonno, anche sul segmento delle acciughe del Cantabrico, forte della posizione naturalmente favorevole dello stabilimento di Santona, a “centimetro zero”:

“In Spagna siamo leader nel segmento della acciughe del Cantabrico e il nostro obiettivo è quello di avere in Italia un’analoga posizione – ha proseguito – e anche questa crescita importante pensiamo di poterla realizzare anche offrendo nuove opportunità di consumo in segmenti dove oggi non siamo ancora presenti”.

Da marzo infatti l’azienda entra nel mercato del fresco take-away, con piatti pronti a base di tonno e acciughe del Cantabrico, preparati con la tecnologia HPP un metodo di conservazione che sfrutta pressioni elevatissime al posto del calore per allungare fino a 70 giorni la durata a scaffale del prodotto. Questi investimenti, tuttavia, si inseriscono in un contesto particolarmente sfidante per il comparto, che in questi mesi fa i conti coi rincari dell’olio d’oliva

“Obiettivamente molte voci dei nostri costi di prodotto si stanno abbassando ma sfortunatamente c’è un fattore che per noi è molto importante, l’olio d’oliva, che ha subito degli aumenti dell’80% – ha evidenziato là vicepresidente – nel costo del prodotto finale calcolate che è il secondo ingrediente dopo la materia prima quindi quest’anno sarà ancora un anno di tensioni”.

Per ridurne l’impatto Consorcio ha deciso di intervenire sulle quantità di olio d’oliva:

“L’azione che facciamo è quella di una sgrammatura che lascia inalterato il contenuto del prodotto – ha spiegato De Stefano – Viene invece ridotta la quantità di liquido di governo, l’olio che peraltro nel tonno i consumatori ci dicono che quando aprono le confezioni gettano, quindi diciamo che una spinta inflattiva così forte ci ha permesso anche di creare un modello di business più sostenibile”.