Milano, 23 feb. (askanews) – Dopo il sostegno mostrato nei mesi scorsi alla campagna di azionariato popolare del Montespaccato, il fondatore di Libera Don Luigi Ciotti, è tornato a Roma nel campo sportivo “Don Pino Puglisi” di via Stefano Vaj per esprimere la sua vicinanza al programma di riscatto sociale “T&T Crescere nella legalità” portato avanti sul territorio dal luglio 2018 da Asp Asilo Savoia. Nell’occasione il sacredote antimafia ha incontrato i giovani calciatori delle divisioni maschili e femminili della società, insieme a tutte le realtà associative del quartiere.
All’incontro erano presenti anche il presidente di Asilo Savoia Massimiliano Monnanni, l’amministratore del Gruppo Sportivo Montespaccato Antonello Tanteri, la vice presidente della squadra Bina Nigro e la presidente del XIII Municipio Sabrina Giuseppetti. Hanno partecipato, inoltre, il gruppo scout di Cornelia; il circolo territoriale di Amnesty International, l’associazione giovanile “Argo”, una rappresentanza del corpo docenti dell’Istituto comprensivo di via Cornelia 73; i volontari di AVPC Praesidium di Roma; i componenti del Centro Anziani Cornelia e i volontari della Parrocchia di Santa Maria Janua Caeli.
Don Ciotti si è speso in un lungo e accorato ringraziamento per le azioni svolte dalle tutte queste realtà solidali a sostegno della legalità nel municipio XIII. “Montespaccato è montevulcano! – ha detto il fondatore di Libera – Un vulcano in continua eruzione fatto di meraviglie, di azioni solidali, di reti condivise, di incontri, di legalità, istruzione, sport e cultura. Tutto questo è fondamentale per sconfiggere le mafie. Le cosche sono più potenti oggi di trent’anni fa, anche se non sparano più”.
Tanti altri sono stati, poi, i temi toccati dal prete nel suo discorso: dalle sue umili origini trascorse tra le Dolomiti e Torino, alla missione sacerdotale iniziata proprio organizzando attività sportive per i giovani reclusi in carcere, passando per il “caffè mancato” con Giovanni Falcone, incontrato l’ultima volta due mesi prima che il magistrato fosse assassinato a Capaci, un evento che lo ha spronato a creare una rete solidale di contrasto alla criminalità e alla corruzione, senza dimenticare mai l’esempio di Don Pino Puglisi, il sacerdote palermitano assassinato dalle organizzazioni criminali il 15 settembre 1993, cui il Gruppo Sportivo Montespaccato ha deciso di intitolare il suo campo di gioco.
Prima di andarsene don Ciotti ha rivolto un appello rivolto a tutta la comunità locale: “Voglio rivedervi tutti e tutte il 21 marzo in strada a Roma in occasione della Giornata del Ricordo e della Memoria delle vittime di mafia. Dobbiamo camminare insieme per non dimenticare migliaia di donne, bambini e giovani spazzati via dalle cosche, per riportare finalmente legalità e giustizia sociale in questo Paese”.
“La presenza e il sostegno di don Luigi – ha dichiarato il capitano della prima squadra maschile e consigliere del Montespaccato Riccardo Tassi – è per noi uno stimolo in più a portare avanti con orgoglio la storia di riscatto di un intero quartiere. Continueremo come dice lui parafrasando Don Pino Puglisi ad essere dei “rompiscatole” e “Montevulcano”!