Roma, 22 feb. (askanews) – Non è stato né un lupo né un cane e tantomeno uno sciacallo, come ventilato nei giorni scorsi, a uccidere il 73enne morto dopo essere stato ritrovato in gravissime condizioni in un prato sopra Bressanone. L’uomo è deceduto per assideramento. Lo ha comunicato ieri in serata la Procura di Bolzano a seguito dell’esame autoptico. L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) da subito ha invitato a non attribuire surrettiziamente a un lupo la responsabilità del tragico evento. Surrettiziamente poiché è in atto un tentativo di declassare lo status di protezione del lupo, tentativo cui l’associazione si opporrà in tutte le sedi opportune.
«Il lupo è una specie rigorosamente protetta secondo la Convenzione di Berna e la Direttiva Habitat dell’Ue e tale deve rimanere», afferma l’Oipa, «L’uomo dimostri di non essere nemico del lupo, come il lupo non lo è dell’uomo».