Milano, 22 feb. (askanews) – La segretaria del Pd, Elly Schlein, per le regionali in Sardegna ha puntato sulla pentastellata Alessandra Todde “perché la conosco da tempo e la stimo, la sento come una candidata pienamente nostra. Come ha detto Bersani è un perfetto mix tra sardità e innovazione: non è stata imposta da accordi romani, ho grande rispetto per l’autonomia dei sardi. Ma non stiamo imponendo nomi o metodi neppure nelle altre realtà: ogni territorio ha una storia a sé”. Lo ha detto in un’intervista a Il Manifesto in vista del voto del 25 febbario.
“Sono sempre stata allergica all’idea che le sfide locali diventino laboratori nazionali. E resto di questa idea. Non c’è in gioco il mio futuro, o quello delle opposizioni, ma dei sardi” ha aggiunto circa la presunta valenza nazionale del voto sardo. Quanto all’accusa di Meloni di voler fare della Sardegna una “cavia del campo largo” per Schlein “semmai sono loro ad aver fatto un test muscolare sulla pelle dei sardi, è lei che ha silurato il governatore uscente Solinas per imporre il suo candidato Truzzu che ha fatto disastri da sindaco di Cagliari”.
“Sono d’accordo con Todde che ha deciso di chiudere la campagna senza leader nazionali: è una battaglia per il futuro della Sardegna” ha continuato a proposito del mancato comizio con Conte. “Ho stima per Soru, ma un voto per lui è oggettivamente un aiuto alle destre” ha proseguito a proposito dell’ex presidente candidato con Coalizione Sarda.