Un'analisi di Nespresso e Ainem ci spiega quanto è italiano bere il caffé – askanews.it

Un'analisi di Nespresso e Ainem ci spiega quanto è italiano bere il caffé

Viaggio in Italia attraverso i gusti del caffè e le emozioni che evocano
Feb 15, 2024
Milano, 15 feb. (askanews) – Come vi piace sorseggiare il caffè? Da soli al bar, con i colleghi, in salotto con la famiglia o gli amici? Sapete che tutto ciò che ci circonda: colori, profumi, suoni e, soprattutto, la musica può avere un’importante influenza sul nostro modo di gustare e apprezzare il caffè?

È quanto emerso da una ricerca di Nespresso e Ainem (Associazione italiana di neuromarketing) nata allo scopo di misurare le connessioni tra caffè, emozioni e il concetto stesso di italianità.

Anche perché, pur non essendo il caffè un prodotto tipicamente italiano (le prime tracce risalgono all’Etiopia del ‘700 dopo Cristo), proprio l’Italia, oggi, è tra i maggiori consumatori di caffè al mondo, con una media di 95 milioni di tazzine di caffè bevute ogni giorno.

Un posto dove la classica “tazzulella e cafè” è diventata quasi un rito quotidiano, parte integrante della nostra cultura, come hanno spiegato Valeria Casani, direttrice Marketing di Nespresso Italiana e Vincenzo Russo, membro del Comitato scientifico di Ainem e professore ordinario di Psicologia dei Consumi e Neuromarketing all’Università IULM.

“È stata una ricerca molto importante per noi – ha spiegato Valeria Casani – perché ha dimostrato, scientificamente, la capacità dei caffè di evocare l’Italia ma non soltanto l’Italia, anche ricordi come la famiglia, le relazioni e la casa”.

“Abbiamo utilizzato tecniche un po’ particolari – ha aggiunto Vincenzo Russo – strumenti neuroscientifici, per andare a misurare quello che generalmente non ci viene dichiarato. Un elettroencefalogramma per vedere quale parte del cervello si attiva ci ha dimostrato che la dimensione emozionale provocata dal caffè è particolarmente forte, non solo è particolarmente forte la dimensione emozionale ma anche il processo cognitivo legato alla memorizzazione. Quindi, è come se il caffè e la sua forte connessione con l’italianità ci facesse venire in mente i non solo i ricordi, magari anche quelli delle nostra infanzia, a maggior ragione quelli che hanno a che fare con la famiglia che è un concetto tipicamente italiano. Quindi ulteriormente riscontriamo, grazie a questo forte collegamento tra caffè italianità e processo cognitivo come c’è un collegamento diretto tra caffè, italianità e famiglia”.

Dal battito cardiaco, alle variazioni sulla pelle, fino all’emotional index, cioé l’indice di interesse cerebrale, Nespresso e Ainem – come ha fatto Miriam Leone, protagonista della campagna Unforgettable Favorites di Nespresso – hanno voluto esplorare il rapporto degli Italiani con il caffè a livello inconscio con un vero e proprio viaggio in Italia attraverso i gusti del caffé e le emozioni che essi evocano.

“È chiaro che la degustazione è un complesso processo in cui c’è la vista di cui noi abbiamo una forte dominanza – ha precisato Russo – c’è l’olfatto e c’è, ovviamente, anche il gusto e ricordiamoci sempre che il gusto non si costruisce in bocca ma si costruisce nel cervello. Quindi tutte le aspettative, relative appunto a quell’esperienza, hanno una potenza evocativa impressionante”.

“I protagonisti di questa analisi – ha concluso Casani – sono i nostri caffè d’ispirazione italiana, ispirati proprio al gusto degli italiani e alla tradizione del caffè italiano, in particolare sono Roma, Venezia e Ristretto”.