Bologna, 13 feb. (askanews) – “Ho ricevuto una caterva di apprezzamenti anche da diverse parti politiche” per la delibera approvata dalla giunta regionale dell’Emilia-Romagna che detta le linee guida sul suicidio assistito. “Credo che il Paese sia più avanti della stessa politica”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna e presidente del Partito democratico, Stefano Bonaccini, a Caterpillar su Radio 2.
“Se deve intervenire una Corte costituzionale in assenza di un ruolo del Parlamento c’è qualche problema nel merito” ha aggiunto Bonaccini, convinto che “sarebbe abbastanza ridicolo che un paese dovesse ricorrere a venti leggi regionali differenti su una materia così sensibile” come il fine vita, “tant’è che io dico che serve una legge nazionale su questo tema, peraltro è quello che chiede la Corte costituzionale”. Al contempo però “noi abbiamo applicato la sentenza della Corte costituzionale e fatto quello che viene dalla Corte come indicazione. Dopo il richiamo auspico davvero non a regioni ‘fai-da-te’ ma una legge nazionale”.
“Bisogna darsi da fare rispettando le opinioni di ciascuno – ha spiegato il governatore -. Io sono convinto che la maggioranza degli italiani sia d’accordo con quello che stiamo facendo, si aspetti una legge sul fine vita che sia pienamente rispettosa della dignità delle persone”.
“Non mi preoccupa” che l’iter di approvazione di una legge futura possa essere bloccato come è avvenuto in Veneto. “Bisogna rispettare le scelte di coloro che devono votare”, ha detto il governatore del Pd. “Noi crediamo di aver trovato una strada che dovrebbe aumentare la ‘pressione’ verso il Parlamento e il governo. Il centrodestra adesso dovrebbe guardare nel proprio campo e chiedersi perché il governo non si assuma una responsabilità per approvare una legge” su questo tema.