Roma, 9 feb. (askanews) – L’Ente Nazionale Protezione Animali ha presentato alla Procura di Trento la richiesta di eseguire l’autopsia sul corpo dell’orso M90, Sonny. Da quanto emergerebbe, infatti, il plantigrado sarebbe stato ucciso senza narcotizzazione attraverso l’utilizzo di un proiettile calibro 300 a espansione esploso a non meno di 300 metri di distanza, colpendo la zona scapolare-dorsale dell’animale. “Dal momento che i proiettili ad espansione – afferma Enpa – sono creati per produrre notevole danno agli organi interni con lacerazioni e conseguenti emorragie, e che l’orso non è stato narcotizzato, riteniamo sia molto probabile che M90 abbia patito una morte inutilmente prolungata e che ha implicato gravi sofferenze. Abbiamo quindi presentato richiesta alla Procura di Trento affinché venga eseguita l’autopsia sul corpo dell’orso ucciso per verificare e stimare la reale entità e sede delle lesioni provocate dal proiettile, l’idoneità delle suddette lesioni a uccidere l’animale instantaneamente e senza sofferenze, il periodo di sopravvivenza alle lesioni provocate dal proiettile e l’idoneità delle lesioni alle strutture viscerali e nervose delle sedi attinte a provocare dolore e sofferenza”. “Uccidere M90 – afferma Carla Rocchi – ha rappresentato per noi un atto di barbarie ingiustificato e ingiustificabile. Averlo fatto anche provocandogli sofferenza non è solo inaccettabile eticamente ma è anche un reato secondo l’articolo 544 bis del nostro Codice Penale ed è dunque fondamentale accertarlo”.