Roma, 7 feb. (askanews) – “Rispettiamo il ricorso avanzato dall’Agcm al Tar sulla messa a gara del servizio di Trasporto pubblico locale a Roma, tuttavia pensiamo che la richiesta di aprire alla concorrenza il servizio che adesso svolge Atac apra importanti interrogativi, che dovrebbero essere oggetto di dibattito: le decisioni sul carattere pubblico o privato di una prestazione essenziale come la Mobilità dovrebbero essere di carattere politico o risolversi soltanto in una serie di atti amministrativi? Nel 2018 la questione è stata anche oggetto di un referendum, il cui esito finale ha allontanato la privatizzazione: si tratta di un passaggio che potrebbe o dovrebbe essere trascurato?”. E’quanto si legge in una nota del segretario generale della Fit-Cisl del Lazio, Marino Masucci, e del segretario regionale responsabile del dipartimento Mobilità della Fit-Cisl del Lazio, Roberto Ricci, in cui si aggiunge che “nel ribadire la considerazione per le decisioni dell’Autorità, ci permettiamo di sottolineare che è importante dibattere sul rapporto tra decisioni politiche e tecniche e chiedersi come si concilino le prescrizioni amministrative con la realtà viva di alcuni temi che riguardano la collettività”.
“In una città che ha la complessità storico-sociale e la superficie territoriale di Roma, il comune più esteso dell’Ue – continua il sindacato – i servizi di trasporto pubblico sono veri e propri fattori di democrazia, che a nostro parere non sono subordinabili alle sole logiche del profitto e quindi affidabili a privati. Gli enti pubblici forniscono maggiori garanzie sull’universalità del servizio, che non è un concetto astratto: parliamo, in concreto, di permettere ai cittadini che abitano in tratte non proprio redditizie sotto il profilo della bigliettazione di avere comunque mezzi pubblici efficienti a disposizione”, conclude.