Roma, 1 feb. (askanews) – La produzione di energia rinnovabile, l’automazione in zootecnia, le soluzioni digitali e le colture specializzate come vigneto e frutteto: è questa la direzione in cui si stanno orientando gli imprenditori agricoli e i buyer arrivati dall’estero alla 116esima Fieragricola di Verona, in programma fino a sabato 3 febbraio.
In tutto sono 28 le delegazioni di operatori provenienti da diversi Paesi del mondo (Albania, Algeria, Armenia, Azerbaijan, Cile, Costa Rica, Croazia, Danimarca, Egitto, Etiopia, Georgia, Ghana, Guatemala, Kazakhstan, Kenya, Macedonia del Nord, Mozambico, Pakistan, Polonia, Rep. Ceca, Senegal, Serbia, Slovacchia, Spagna, Tunisia, Turchia, Ungheria e Uzbekistan), presenti a Fieragricola, grazie all’attività dei delegati esteri di Veronafiere e di ICE-Agenzia.
Dagli incontri B2B negli 11 padiglioni del quartiere fieristico emerge la ricerca di innovazione che arriva a livello mondiale dal settore primario. “Siamo qui in cerca di tecnologia per l’agricoltura e, in particolare, per la gestione sostenibile delle foreste – spiega Francisco José Gonzalez, produttore di caffè del Costa Rica e presidente di Fecagro, la Federazione delle Camera Agropecuarie del Caribe e del Centro America – Abbiamo una collaborazione molto stretta con l’Unione europea, attraverso il Patto Verde, e per noi l’Ue rappresenta il secondo partner commerciale a livello mondiale dopo gli Stati Uniti. Esportiamo nell’ambito agroalimentare banane, caffè, frutta, zucchero e dall’Ue importiamo tecnologia”.