Roma, 1 feb. (askanews) – Il premier italiano Giorgia Meloni, il Commissario europeo all’Agricoltura Janusz Wojciechowski, la presidente della Commissione Ue Ursula Von der Leyen, il presidente del Consiglio Ue Charles Michel, ma anche i governatori Michele Emiliano e Alberto Cirio hanno espresso sostegno alla protesta degli agricoltori e hanno assunto alcuni primi impegni rispetto al piano “Non è l’Europa che vogliamo”, presentato dalla Coldiretti che oggi è scesa in piazza a Bruxelles in segno di protesta rispetto agli agricoltori europei in occasione del vertice straordinario Ue sul bilancio e sugli aiuti all’Ucraina.
Lo ha reso noto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini, che a Bruxelles ha avuto una serie di incontri per illustrare le ragioni della manifestazione che ha portato oltre un migliaio di agricoltori italiani aderenti a Coldiretti europea davanti la sede del Parlamento Ue, con iniziative coordinate che hanno visto protagonisti contadini provenienti da tutti i Paesi, dagli spagnoli ai belgi.
Prandini ha spiegato che “non sarà accettato nessun taglio alle risorse economiche della Politica agricola comune (Pac) agli agricoltori, poiché oggi occorre assicurare l’autonomia alimentare dei cittadini europei e favorire il ricambio generazionale. In tale ottica non è possibile neppure che l’allargamento dell’Unione all’Ucraina venga pagato dalle aziende agricole”.
Tra le altre richieste, quella di cancellare definitivamente l’obbligo di lasciare i terreni incolti e l’introduzione del criterio di reciprocità delle regole produttive. Ma servono anche, secondo Coldiretti, mercati equi e trasparenti, incentivando gli accordi di filiera e vietando la vendita sotto i costi di produzione anche in Europa.